Sisma Abruzzo, Fini: Aquila capitale dolore, ma ricostruiremo


L’Aquila, 7 mag. (Apcom)
– Nell’ultimo mese, L’Aquila “è stata la capitale italiana del dolore”, ma anche della “dignità” e del “coraggio” e per questo il presidente della Camera, Gianfranco Fini non usa mezzi termini per sostenere che “le risorse per la ricostruzione devono essere congrue” e chiedere che la magistratura “accerti eventuali responsabilità” per i crolli a causa del terremoto del 6 aprile e infligga “esemplari punizioni” ove vengano individuate responsabilità. E poi, ben venga il G8 nel capoluogo abruzzese, concorrerà a reperire risorse per i momumenti, perchè “ben sappiamo che non si può ricostruire l’Aquila in un giorno”, ma è necessario “ricostruirla più bella e sicura di prima”.

L’occasione di parlar chiaro è offerta dalla seduta solenne del consiglio regionale abruzzese, che si è tenuta ieri ad un mese esatto dal sisma che ha causato 298 morti e oltre 25.000 sfollati. E’ proprio nell’aula consiliare, unico edificio del consiglio regionale rimasto agibile e ora intitolato a Sandro Spagnoli, un dipendente morto durante il terremoto, che Fini chiede che “le risorse” destinate alla ricostruzione dell’Aquila dopo il terremoto “siano congrue alle necessità di ricostruzione delle case distrutte, di recupero di quelle danneggiate e di messa in sicurezza degli edifici a rischio”.

Non solo: per il presidente della Camera è necessario che “la magistratura accerti le responsabilità per l’eventuale, e sottolineo eventuale, violazione di norme di sicurezza nella costruzione di quegli edifici pubblici e privati che dovevano resistere al sisma”. “Tali eventuali casi e l’esemplare punizione di eventuali colpevoli – prosegue Fini – presenterebbero una valenza nazionale, in un paese come l’Italia esposto al rischio di terremoti o di altri catastrofici eventi naturali”.

“Occorre – aggiunge il presidente della Camera – l’impegno delle istituzioni locali e nazionali a non transigere nella prevenzione e nel rispetto delle regole: è necessario lavorare per ridurre quasi a zero i rischi derivanti dal particolare aspetto idrogeologico del paese, rischi che possono in molti casi essere aumentati dall’imprevidenza, dalla superficialità e dall’immobilismo”.

Ma questo non è l’unico richiamo alle istituzioni che Fini lancia dall’Aquila: “l’impegno preso con gli abruzzesi – afferma infatti il presidente della Camera – dovrà essere onorato fino in fondo da parte delle istituzioni” e per questo le istituzioni e la comunità nazionale “dovranno continuare a condividere fino in fondo questa immane sofferenza e la solidarietà, l’aiuto, la partecipazione dovranno arrivare con la stessa intensità con cui sono arrivate in questo primo mese”.

L’appello del numero uno di Montecitorio è subito raccolto dal capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, anche lui presente all’Aquila. “Nell’ultimo mese – sono le sue parole – abbiamo mantenuto tutte le promesse fatte e siamo determinati a farlo anche nel futuro. Seguiremo le direttive del presidente della Repubblica, le esortazioni del Santo Padre, le indicazioni del governo ma ascolteremo tutti”.

Gic

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