Roma, 2 dic. (TMNews) – Tappe forzate per l’esecutivo Monti al lavoro sulla manovra di correzione dei conti e le riforme per la crescita che approderanno lunedì sul tavolo del Consiglio dei ministri per l’approvazione: gli uffici sono stati allertati a lavorare tutto il fine settimana. Per domenica, inoltre, è stato convocato il tavolo fra governo- Regioni, Province e Comuni mentre si attende la data del confronto con le parti sociali. Si ragiona su una correzione pari a 20 miliardi comprensivi dei 4 della delega fiscale ma la cifra è variabile e dipende dall’andamento del ciclo economico. Al momento, tuttavia, sulle misure e sui numeri c’è il massimo riserbo, il presidente del Consiglio ha infatti accentrato a palazzo Chigi tutto il lavoro tecnico.
Disponibilità al dialogo coi sindati sul tema pensioni è arrivata dal ministro del Lavoro Elsa Fornero, che da Bruxelles ha confermato che nel pacchetto di lunedì ci sarà l’introduzione del regime contributivo pro-rata per tutti e l’accelerazione dell’adeguamento della pensione di vecchiaia delle donne nel settore privato. L’ultima modifica introdotta nella manovra estiva prevede che l’adeguamento progressivo della pensione di vecchiaia delle donne a 65 anni scatti nel privato a partire dal 2014 fino al 2026. Fra le ipotesi ci sarebbe quella di anticipare l’avvio al 2012 per arrivare a 65 anni nel 2016, al massimo nel 2020.
Ancora incerto il superamento dei pensionamenti di anzianità con il solo canale contributivo dei 40 anni.
Tra le altre novità, la proposta del ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera di offrire alle imprese Btp o Bot per pagare i debiti pregressi che queste vantano nei confronti delle imprese (circa 90 miliardi). Una soluzione accolta con favore da Confindustria e Confcommercio.
Resta da vedere quanto Monti scoprirà le carte negli incontri precedenti al Cdm di lunedì: un sottosegretario spiegava che la pratica degli incontri bilaterali permette al presidente del Consiglio di comportarsi con maggiore o minore riservatezza a seconda dell’interlocutore che si trova di fronte. La stella polare rimane una: evitare che i colloqui producano fughe di notizie e aprano un mercanteggiamento preventivo tra partiti e sindacati.
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