Napoli, 15 set. (TMNews) – I pm della Procura di Napoli hanno respinto l’istanza con cui il premier chiedeva di essere sentito in qualità di persona indagata in procedimento collegato, veste che gli avrebbe consentito di essere ascoltato alla presenza dei suoi legali o di avvalersi della facoltà di non rispondere. Secondo i magistrati, non ci sarebbe alcuna connessione tra l’inchiesta napoletana sulla presunta estorsione da 500mila euro e l’inchiesta milanese sul caso Ruby: “Non un caso di rapporto teleologico tra un reato e l’altro,
né un caso di concorso di persone nel reato, né una ipotesi di delitto continuato”, precisano i magistrati nel provvedimento. Ecco perché i pm intendono ascoltare il premier Silvio Berlusconi in veste di teste, ovvero di parte lesa della presunta estorsione orchestrata ai suoi danni dai coniugi Tarantini e da Valter Lavitola. Il memoriale del premier è tra gli atti depositati al Riesame che mercoledì prossimo si pronuncerà sulle posizioni degli indagati.
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