Bruxelles, 22 mar. (TMNews) – La Nato ha deciso, durante la riunione degli ambasciatori dei paesi membri nel Consiglio Atlantico oggi a Bruxelles, di “lanciare un’operazione per dare esecuzione all’embargo sulle armi contro la Libia”: la decisione è stata presa in ottemperanza al paragrafo 13 della risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la stessa che ha decretato la ‘No-fly zone’ e l’attuazione di “tutte le misure necessarie” per proteggere la popolazione civile dagli attacchi del regime del Colonnello Gheddafi.
Lo ha confermato in un comunicato stampa il Segretario generale dell’Alleanza, Anders Fogh Rasmussen,aggiungendo che “tutti gli Alleati sono impegnati ad assumersi le loro responsabilità secondo la risoluzione delle Nazioni Unite, per far cessare la violenza intollerabile contro i civili libici”.
Rasmussen riferisce poi che “il comandante in capo operativo, l’Ammiraglio Stavridis, sta attivando le navi e gli aerei nel Mediterraneo centrale”, che “condurranno operazioni per monitorare, individuare e, se necessario, vietare il trasporto illegale di armi o di mercenari con vascelli sospetti”. Queste operazioni saranno condotte “in stretto coordinamento con le organizzazioni marittime commerciali e regionali”, e saranno benvenuti, continua il Segretario generale, “i contributi dei partner della Nato alla nostra impresa comune”.
Sempre oggi, secondo il comunicato, “la Nato ha completato i piani per l’attuazione della ‘No-fly zone'”. Si tratta, conclude Rasmussen, di “portare il nostro contributo, se sarà necessario, in un modo chiaramente definito all’ampio sforzo internazionale al fine di proteggere il popolo della Libia dalla violenza del regime di Gheddafi”.
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