Palermo, 15 set. (TMNews) – Diciotto anni fa a Palermo, nel popolare quartiere Brancaccio, la mafia uccideva don Pino Puglisi, parroco-coraggio impegnato nel processo di educazione e sensibilizzazione dei ragazzi del disagiato borgo, ai temi della legalità e del rispetto. Diverse le iniziative organizzate in città per ricordare il sacrificio di don Puglisi. Questa mattina, all’interno del carcere Pagliarelli, sarà proiettato “Alla luce del sole”, film del regista Roberto Faenza, con Luca Zingaretti, che narra gli ultimi mesi di vita del sacerdote e il suo impegno contro la criminalità organizzata.
Oggi pomeriggio alle 18, in cattedrale, il cardinale Salvatore De Giorgi, che nel 1999 aprì ufficialmente la causa di beatificazione proclamando don Puglisi Servo di Dio, presiederà invece una solenne celebrazione eucaristica. Stasera, alle 21, sarà l’Orchestra sinfonica siciliana a rendere omaggio al prete, eseguendo un brano teatrale di Salvo Piparo.
Ucciso nel giorno del suo 56° compleanno, don Pino Puglisi fu eliminato da Salvatore Grigoli e Gaspare Spatuzza, all’epoca uomini della cosca dei Graviano, a pochi passi dalla chiesa di San Gaetano, la parrocchia dove era arrivato tre anni prima, e intorno alla quale era riuscito ad aggregare i ragazzi del quartiere, sottraendoli all’influsso negativo di Cosa nostra.
Dal 2001, terminata la prima fase del processo di beatificazione, la pratica è all’esame della Congregazione per le cause dei santi in Vaticano.
Per l’omicidio di don Puglisi, sono stati condannati all’ergastolo i fratelli Filippo e Giuseppe Graviano, Gaspare Spatuzza, Nino Mangano, Cosimo Lo Nigro e Luigi Giacalone.
Salvatore Grigoli, condannato a 16 anni, fu l’esecutore materiale del delitto. E’ stato lui a raccontare che il prete, prima di essere colpito, gli disse la frase divenuta celebre: “Me l’aspettavo”.
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