Il super nonno scala i quattromila E a 80 anni conquista il Kuthel

SAMARATE Un ottantenne sul tetto del mondo. Mentre l’alpinismo ancora piange la scomparsa di Walter Bonatti, Samarate celebra il “suo” eroe della montagna.
Lazzaro Mariani, classe 1930, fresco di scalata del Kuthel, cima della regione dell’Altai, nel nord-ovest della Mongolia, all’età ci tiene eccome. Tanto da precisare: «Gli 81 anni devo ancora compierli».
Simpatico e modesto: «Ho scalato solo un 4 mila», si scherniva nel corso di una conferenza stampa voluta dal sindaco Leonardo Tarantino per presentare quella che ha definito come «un’eccellenza

samaratese».
Mariani, in effetti, è una sorta di celebrità in città. Ogni anno organizza una serata in oratorio durante la quale presenta le foto della sua ultima impresa. E il prossimo 15 dicembre racconterà ai parrocchiani di questa sua scalata, una spedizione di tredici giorni per raggiungere la vetta a 4.374 metri conclusasi poco più di una settimana fa. «È una delle più basse che ho fatto», ha voluto sottolineare, quasi che si trattasse di un’impresa da poco.
Certo, per chi ha superato quota 7 mila, sia sull’Himalaya che sulla vetta Argentina dell’Aconcagua, è quasi una passeggiata.
Non foss’altro che a raccontare di queste avventure non è un giovane alpinista, ma un arzillo ottantenne che, all’età di 52 anni, ha scoperto la passione per l’alta montagna e, da allora, non ha più smesso. Certo, ci ha provato in più di un’occasione a dire «basta», a fare i conti con l’età. Ma poi gli amici e l’amore per questo sport lo riportano sempre ad un nuovo campo base.
Quest’anno, appunto, è toccato alla Mongolia. «Un posto dove si mangia malissimo», raccontava, «di primo ti danno una zuppa insipida fatta con patate, carote, cipolle e delle fettine di carne immangiabile». E di secondo? «Uguale al primo, ma con meno acqua», ha risposto ridendo. «Alla fine del viaggio ho perso quattro chili».

s.bartolini

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