La banda assaltava cantieri nautici Sei arresti, i motori finivano nell’Est

LAVENO MOMBELLO Nulla era lasciato all’improvvisazione. Perché la banda dei furti di motori nautici sapeva occuparsi di tutto. Dalle razzie, sui porti varesotti e piemontesi del Lago Maggiore, ma anche sul Lago di Como e persino sul Mar Adriatico. Erano maestri nella logistica, nello smontaggio e nella spedizione all’estero. Tappe di un’attività ricostruite in mesi di indagini che, alla fine, hanno permesso di far scattare le manette ai polsi di sei ucraini specializzati in furti di motori nautici. L’operazione, denominata in codice “Estate 2011” e conclusasi nelle scorse ore, è stata portata a termine dai carabinieri di Verbania. 

Nel mirino motori di ultima generazione che, una volta rubati, dapprima venivano portati in aperta campagna, lungo i canali o nascosti fra le sterpaglie; quindi venivano caricati a bordo di furgoni e portati in Ucraina. Sono stati trafugati sempre motori costruiti dopo il 2005 e con una potenza di 40, 75, 150 e 200 cavalli. In genere venivano smontati e i pezzi venivano poi messi in vendita sul mercato abusivo all’estero.

I PARTICOLARI SU LA PROVINCIA DI DOMENICA 4 DICEMBRE

 

e.marletta

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