Nicosia, 3 ago. (TMNews) – Centinaia di carri armati dell’esercito siriano assediano oggi le città di Hama e Deir Ezzor, protagoniste nelle ultime settimane della rivolta contro il regime del Presidente Bashar al Assad. “Ci sono un centinaio di carri armati e di mezzi pesanti sulla strada che porta al centro di Hama e circa 200 nei pressi di Deir Ezzor”, ha detto alla France presse Rami Abdel Rahmane, membro dell’Osservatorio siriano per i diritti umani.
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Tagliate le vie di comunicazione, un abitante di Hama ha denunciato alla Cnn come in città stiano cominciando a scarseggiare cibo e altri beni essenziali, ammonendo sul rischio di una crisi umanitaria.
Sono più di un centinaio le persone che hanno perso la vita ad Hama a partire dallo scorso fine settimana. L’agenzia ufficiale Sana ha accusato “bande armate di terroristi” di fomentare i disordini in città e di terrorizzare gli abitanti, giustificando così l’intervento dell’esercito. Da parte loro, gli attivisti siriani accusano invece il regime di Damasco di aver lanciato una dura repressione contro dimostranti disarmati.
La televisione ufficiale siriana ha anche mostrato le immagini di corpi senza vita gettati da un ponte in un fiume, affermando che si tratta di agenti uccisi dai manifestanti. Versione opposta a quella fornita dai militanti per i diritti dell’uomo, secondo cui si tratta invece di manifestanti uccisi dall’esercito.
Dall’inizio delle proteste, il 15 marzo scorso, sono oltre 1.600 i civili e 370 gli agenti uccisi in Siria; oltre 12.000 persone sono invece state arrestate e 3.000 sono date per disperse.
(fonte Afp)
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