Mosca, 4 dic. (TMNews) – Russia al voto oggi. Si rinnova la Camera Bassa del Parlamento, la Duma, in un momento delicatissimo per il partito di governo Russia Unita, che teme un brusco calo di consensi e sullo sfondo della crisi europea che minaccia nuove turbolenze anche per l’economia di Mosca. La consultazione elettorale – iniziata in realtà all’estero con giorni di anticipo – precede di tre mesi esatti la corsa al Cremlino, con una campagna elettorale dominata dal tema del nazionalismo e tormentata dal fantasma di un ritorno al capitalismo ‘da Far West’ degli anni 90, quando l’economia crollava, il rublo veniva svalutato e iniziava la spartizione tra pochi oligarchi delle ingenti ricchezze del Paese.
A guidare la lista della principale formazione non c’è il premier Vladimir Putin – neocandidato per il terzo mandato alla presidenza, dopo una pausa di quattro anni – ma l’attuale capo di stato Dmitri Medvedev. Per tutti e 7 i partiti registrati la vera incognita è l’astensione. Lo stesso Medvedev nel suo discorso alla vigilia del voto ha esortato “a fare la scelta giusta”, ovvero andare alle urne, innanzitutto. Aggiungendo che serve “un parlamento stabile, con una maggioranza ben definita”. Quindi la “scelta giusta” vorrebbe anche che il voto andasse a Russia Unita, che dal 2003 controlla la camera bassa e che ora rischia di perdere la maggioranza dei due terzi, necessaria per operare modifiche costituzionali.
Cgi
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