Malnate, ex Siome senza pace La bonifica dell’area slitta ancora

MALNATE Si allungano i tempi per la bonifica della ex Siome: i rifiuti potrebbero, infatti, essere rimossi solo nella prossima primavera.
Entro giugno del 2012, magari già ad aprile in caso di poche piogge. Dietro al prolungamento dei tempi per l’avvio dei lavori ci sarebbe un problema di natura geologico-ambientale. «Il livello della falda – ha spiegato il sindaco di Malnate, Samuele Astuti – continua a essere alta rendendo complicata l’imminente partenza dell’intervento di bonifica.

Nel piano definitivo di bonifica è previsto un anno di tempo per il monitoraggio delle falde da parte della proprietà». Del caso se ne sta occupando l’assessore all’Ambiente, Giuseppe Riggi: «Una delle prescrizioni della conferenza di servizi – aggiunge l’esponente della Giunta – prevede che l’intervento di rimozione dei rifiuti venga effettuato nel momento in cui la falda è più bassa. Entro un anno dal mese di giugno 2011. Nel progetto definitivo della bonifica c’è un capitolo specifico in cui sono previsti dodici mesi di monitoraggi. Nel frattempo però abbiamo già in programma una serie di incontri, delle scadenze, degli step intermedi nei quali andiamo a vedere ciò che emerge dai loro monitoraggi».
Alla base c’è un discorso di carattere tecnico-economico: per i proprietari intervenire con la falda alta vorrebbe dire spendere molto di più realizzando accorgimenti idraulici che non sarebbero necessari se invece si agisse con la falda acquifera più bassa, nei momenti di stagione secca. Nel frattempo i monitoraggi con i piezometri stanno proseguendo e nel momento in cui, entro un anno, la falda farà registrare il minimo dovrebbe partire finalmente l’intervento di bonifica. In Comune nessuno ne parla, facendo riferimento esclusivo a questioni di natura ambientale, ma è chiaro che la bonifica, problemi di falda a parte, partirà solo nel momento in cui l’amministrazione comunale e i proprietari dell’area avranno raggiunto un accordo sul futuro urbanistico della ex Siome.

È un problema di volumetrie che nel normale gioco delle parti la proprietà vorrebbe estendere e l’amministrazione contenere. L’impressione è che fino a quando i titolari della ex Siome non intravedranno il profitto dal consistente investimento che dovranno produrre (solo la bonifica costerà oltre due milioni di euro) non muoveranno neanche un dito per far togliere i rifiuti. Senza accordo non c’è falda che tenga: i rifiuti resteranno al loro posto anche se esiste un piano definitivo di bonifica già approvato.
Nel frattempo, sempre restando alla ex Siome, proseguono le indagini per cercare di risalire ai responsabili che nell’ultima settimana sono entrati nell’area dopo aver tagliato, per ben due volte, la catena. Dopo accertamenti sembra che gli autori siano dei ragazzini anche se ogni ipotesi per il momento resta valida. I controlli sono stati intensificati.

b.melazzini

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