Povertà/ Comunità Sant’Egidio: In Italia aumentano gli ultimi

Napoli, 18 giu. (TMNews) – In Italia aumentano i poveri intesi non solo come chi è indigente, ma anche anziani, disoccupati e persone lasciate sole in seguito alla crisi delle famiglie. Un dato allarmante fotografato dalla Comunità di Sant’Egidio che, con l’Arcidiocesi di Napoli, ha dato vita alla conferenza ‘Il dono e la speranza’, una due giorni di dibattiti e riflessioni nel complesso della basilica di San Lorenzo Maggiore nel centro storico del capoluogo campano.

Un appuntamento a cui hanno preso parte 137 associazioni e circa 1.500 operatori del volontariato.
Dal 2010 al 2011 il taglio ai fondi statali di carattere sociale sono stati pari al 76,3%. Secondo i dati Istat dello scorso anno, un italiano su quattro è a rischio povertà ovvero il 24,7% della popolazione contro il 20% della Germania e il 18,4% della Francia.

Sempre nel 2010, il 5,5% degli italiani ha dichiarato di non aver avuto i soldi per comprare il cibo; l’11% ha dovuto privarsi delle medicine, il 17% non ha avuto il denaro per i vestiti, mentre oltre il 16% ha dovuto intaccare i risparmi oppure contrarre debiti per arrivare alla fine del mese.

La vita si allunga – ha detto Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio – ma purtroppo non si allungano i tempi della felicità. Ci sono poveri che vivono ai margini della società, per strada, i senza fissa dimora. La crisi economica – ha spiegato – è durissima e si sente molto nel nostro Paese. Tanta gente ha perso il lavoro, la casa.
I poveri stanno aumentando contando, soltanto in Italia, 5-6 milioni di persone”. “Da Napoli – ha aggiunto – vogliamo lanciare un messaggio di speranza. Se si sta accanto ai poveri, con amicizia, le cose possono cambiare”.

Il servizio gratuito ai poveri, quel volontariato che, specie negli anni ’70 e ’80, sembrava un movimento di massa, ha conosciuto notevoli flessioni. E’ divenuto un’occupazione retribuita – ha chiosato Andrea Riccardi della Comunità di Sant’Egidio – Si è motivato come professione e spesso è invecchiato”. Così l’amicizia per i poveri resta “un luogo assediato, affidato a chi ha particolare vocazione o tendenza alla generosità. Insomma – ha precisato Riccardi – un angolo marginale della vita sociale.

Spesso non si concede ai poveri quello che si concede a tutti: il bisogno di amicizia, di umanità, di parlare, di essere chiamati per nome. Ci si ammala e ci si ammala di più per l’assenza di legami sociali, per solitudine, per assenza di riconoscimento della propria dignità”.
E intanto, il numero dei poveri e la povertà crescono. Una povertà economica e una marginalità che generano violenza.
“Camorra e mafia sono anche la risposta violenta e alternativa all’assenza dello Stato, di un minimo di giustizia e solidarietà, di istituzioni degne”, ha concluso.

Red

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