Parigi, 11 mag. (Apcom) – “Non andrò in Italia, non arriverò vivo in Italia. Ho paura di andare in Italia, ci sono cose che possiamo ancora scegliere, come il momento della propria morte”. Lo ha affermato l’ex terrorista di estrema sinistra, Cesare Battisti, detenuto nella prigione brasiliana di Papuda, nei pressi di Brasilia, in un’intervista alla televisione franco-tedesca Arte. “Non lascerò che altri scelgano il momento della mia morte, dall’ingiustizia del governo italiano”, ha aggiunto Battisti, che attende il verdetto della Corte suprema del Brasile sulla sua estradizione in Italia o sulla sua liberazione.
Battisti, che si proclama innocente, è
stato condannato all’ergastolo perché ritenuto colpevole di
quattro omicidi commessi in Italia negli anni ’70, quando
militava nei “Proletari armati per il comunismo”.
Battisti ha spiegato che vive molto male il suo soggiorno in
prigione: “Trenta anni dopo, mi chiudono in carcere per dei reati
che non ho commesso, non ho mai ucciso, ho fatto parte di
un’organizzazione armata, ho fatto rapine… Sono stato un
militante qualsiasi e mi hanno trasformato in mostro, in un
assassino…”
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