Abusi sessuali sui calciatori Allenatore in manette

COMO Si aggrava il quadro delle contestazioni nei confronti dell’ormai ex allenatore di calcio interdetto lo scorso marzo dai terreni di gioco perché accusato di violenza sessuale nei confronti di due giovani atleti del Sagnino.
Su disposizione della Dia di Milano, gli uomini della squadra mobile della questura di Como gli hanno notificato un ordine di cattura: da ieri mattina, Sandro Gentile, 28 anni, comasco, è agli arresti domiciliari, con il divieto di avere qualunque tipo di contatto con persone diverse dai suoi familiari conviventi (unica eccezione il suo avvocato).

Sulle ragioni che hanno spinto l’autorità giudiziaria a un provvedimento così drastico filtrano poche spiegazioni: quello che si può dire con certezza è che sulla scelta deve in qualche modo avere pesato la detenzione di materiale pedopornografico, che sarebbe stato rintracciato nel suo computer personale. Far circolare sul web immagini di questo tipo è un reato grave, che in determinate circostanze può diventare anche di competenza della Dia. La storia di Gentile aveva già suscitato, all’epoca, un discreto polverone ma il tribunale di Como, forte delle denunce sporte inzialmente da due famiglie, si era limitato a fargli avere un provvedimento di inibizione, di fatto vietandogli di avvicinarsi a qualunque campo di allenamento. A marzo risultava essere tesserato per il Como, società con la quale aveva progettato una nuova collaborazione, e sempre per le formazioni giovanili (ma poi la società si era affrettata a precisare che Gentile non aveva ancora preso servizio). In realtà – come avevano avuto modo di riferire al pm anche diversi genitori – il giovane “mister” non aveva mai smesso di lavorare a Sagnino, continuando a occuparsi di atleti tra i 10 e i 15 anni. Che gran parte dell’indagine passasse attraverso i canali dell’informatica, si era capito fin da subito, se non altro perché la maggior parte dei genitori sfilati in Procura per accodarsi alle prime due denunce, avevano sottoposto all’attenzione del pm (il sostituto procuratore Alessandra Bellù) gran quantità di trascrizioni di messaggi e conversazioni più che sospette avvenute tramite facebook e i vari social network, diffusissimi anche negli ambienti del calcio cosiddetto “minore” e giovanili della provincia di Como. Lui, Gentile, che fino a ieri era stato sottoposto a un “semplice” obbligo di firma, continua a ribadire quel che sostiene fin dall’inizio di questa storia: e cioè che si tratta di un equivoco, di un colossale fraintendimento. Per chiarirlo bisognerà aspettare la fine dell’indagine.
St. F.

a.savini

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