Niente da fare per il turista In arrivo il robottino-sub

MACCAGNO Una giornata di attesa senza esito. Situazione straziante per la famiglia di Jan Doeu, il turista olandese di 44 anni inghiottito martedì pomeriggio dalle acque del Lago Maggiore. La moglie e i tre figli dell’uomo, due maschi e una femmina, sono tornati anche oggi sulla riva del lido del parco Giona. Con la moglie che ha indicato, ancora una volta, il punto dove ha visto scomparire il marito.
Sceso in acqua, intorno alle 15 di martedì

per raggiungere i suoi ragazzi che, a bordo di un piccolo gommone, giocavano a un centinaio di metri dalla riva. Quando improvvisamente è scomparso sotto il pelo dell’acqua senza più riaffiorare. Lì dove per tutta la giornata le squadre di recupero sono tornate a cercarlo. In acqua sono scesi i sommozzatori dei vigili del fuoco di Milano e quelli della Guardia costiera di Genova. Con le boe hanno delimitato il perimetro entro il quale, in base all’analisi della corrente e del fondale, si presume possa essere finito l’uomo. Poi, per quadranti, i sub hanno battuto palmo a palmo, con l’ausilio delle torce, il lago. «Operazioni particolarmente delicate – ha sottolineato il primo maresciallo della Guardia costiera Raffaele Falco, che ha coordinato le operazioni di ricerca – perché la porzione di lago da monitorare è piuttosto vasta e le acque sono torbide. Senza contare che nel punto dove il turista olandese si è inabissato, a circa 100 metri dalla costa, la profondità arriva già ad una quarantina di metri». Per questo, con ogni probabilità, si ricorrerà nelle prossime ore all’aiuto di “Pluto”, un minisottomarino filoguidato che permette di setacciare le acque fino al fondale.
Alessio Pagani

s.bartolini

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