Bruxelles, 24 mar. (TMNews) – Si svolge oggi a Bruxelles, con inizio alle 17, il Consiglio europeo di primavera, tradizionale appuntamento annuale dei capi di Stato e di governo dell’Ue, che avrebbe dovuto essere dedicato interamente alle questioni economiche e finanziarie, e in particolare al vasto programma di riforme ormai pressocché completato che rafforzerà la ‘governance’ economica dell’Eurozona, ma che non potrà fare a meno a di occuparsi anche della situazione in Libia, con tutte le divisioni che ha messo in luce fra i Ventisette, e delle conseguenze del disastro giapponese sugli assetti del nucleare in Europa.
Il Consiglio europeo sarà preceduto, come sempre, dal vertice del Ppe, schieramento di cui fa parte la maggior parte dei capi di governo dell’Ue, e che funziona da ‘apripista’, con il suo corollario di incontri bilaterali, per le discussioni successive fra i leader dei Ventisette.
Il summit comincerà con la presa d’atto del grande lavoro compiuto in questi mesi per riformare la ‘governance’ economica, rafforzare il Patto di stabilità, approvare il nuovo ‘Patto per l’euro’ (nato fra le critiche su input franco-tedesco, ma poi ‘comunitarizzato’ su iniziativa dei vertici Ue)
e dare l’auspicata ‘riposta complessiva’ alla crisi del debito pubblico dell’Eurozona, con la creazione del Meccanismo europeo di stabilità (Esm), il fondo permanente da 500 miliardi di euro che sostituirà, a partire dal giugno 2013,
l’attuale fondo salva-Stati provvisorio (Efsf- European Financial Stability Facility) da 440 miliardi di euro. Le decisioni definitive sull’Esm e soprattutto sull’aumento della capacità effettiva di prestito dell’Efsf (che finora poteva usare poco più della metà dei fondi, dovendo immobilizzare il resto sottoforma di garanzie) dovrebbero essere rinviate al vertice di giugno, a causa di scadenze elettorali in Finlandie e in Germania che consigliano prudenza ai rispettivi governi sugli impegni finanziari richiesti.
Resta il fatto che, in meno di un anno, si è riusciti a riformare il profondità il sistema per garantire la stabilità finanziaria dell’Eurozona, creando con l’Esm una sorta di Fmi europeo, una proposta che, quando fu avanzata all’epoca della crisi del debito sovrano greco, fu accolta con una levata di scudi e molto scandalo. Questo vertice, insomma, consegnerà alla storia delle decisioni che “valgono, per incisività, una profonda riforma del Trattato Ue”, come segnalava ieri una fonte diplomatica europea.
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