SOLBIATE ARNO Ultimo saluto ieri pomeriggio a “Lady Solbiatese”, al secolo Rosanna Duchini, moglie dello storico direttore sportivo della società nerazzurra degli anni Sessanta, Cesare Carabelli. Rosanna, che avrebbe compiuto 80 anni nel prossimo mese di gennaio, è tragicamente scomparsa qualche giorno fa dopo essere stata investita da una macchina in via Colombera a Solbiate Arno mentre stava attraversando la strada.
Ieri un corteo silenzioso l’ha accompagnata nel suo ultimo viaggio terreno. Chiesa gremita e grande partecipazione a un lutto, quello della famiglia Carabelli, che ha colpito profondamente l’intera comunità.
Ha celebrato i funerali il parroco di Solbiate Arno, don Domenico Sirtori. Il sacerdote ha regalato parole d’affetto e di consolazione per la famiglia, il marito Cesare e la figlia Giusy. «La vita – dice il sacerdote di Solbiate – è una musica armonica, piena. La fine della vita di Rosanna è stata come un’armonia che si è infranta, una nota sgradevole e stonata. In questo momento il pensiero va alle tante relazioni che Rosanna aveva, un pensiero va a Cesare e a Giusy».
La famiglia Carabelli rappresenta la storia più esaltante della Solbiatese. I mitici anni Sessanta con i nerazzurri scatenati sui campi della serie C. Una squadra importante che nel corso del tempo si è trasformato nel fiore all’occhiello di un’intera provincia. Cesare era la mente di quella super Solbiatese. La moglie Rosanna aveva imparato ad amare qui colori tanto da diventare una grande appassionata di calcio. Tifosa bianconera a differenza degli interisti Carabelli. A tal punto interisti da aggiungere la fascia blu al nero originario della maglietta della Solbia. Negli anni Sessanta anche la leggendaria Solbiatese diventa così nerazzurra. Rosanna, oltre che amante del calcio, era una grande appassionata del mare di Caorle dove soggiornava in vacanza ogni volta che poteva.
Donna gentile e perbene era molto conosciuta a Solbiate Arno. Anche ieri pomeriggio, prima della celebrazione dei funerali, tra gli amici il ricordo era ancora vivissimo: «Una donna straordinaria – racconta un amico – sempre disponibile e generosa. Quando abbiamo saputo dell’incidente che l’aveva coinvolta siamo rimasti tutti senza parole. Per chi l’ha conosciuta è una perdita gravissima». Un incidente che all’inizio non sembrava così grave ma che poi con il passare delle ore ha, invece, assunto dimensioni drammatiche. Il suo feretro, in un silenzio surreale, è stato poi trasferito al cimitero di Solbiate Arno per la tumulazione.
Pino Vaccaro
j.bianchi
© riproduzione riservata