MORAZZONE L’idea di annettere l’alta Lombardia alla Svizzera piace ai sindaci del Carroccio della provincia di Varese. O almeno a molti di loro.
La proposta provocatoria formulata la scorsa settimana dal leader della Lega dei Ticinesi, Giuliano Bignasca, sta infatti facendo proseliti in provincia di Varese. Nei giorni scorsi si era già espresso il primo cittadino di Morazzone, Matteo Bianchi, che ha dichiarato di preferire i verdi prati della Svizzera alla palude romana. Una dichiarazione che ha fatto saltare i nervi ai suoi detrattori, che hanno invocato l’intervento del presidente della Repubblica e del Prefetto di Varese affinché mettessero un freno alle sue velleità anti-italiane.
Ieri è stato il turno di Enrico Baroffio, sindaco di Vedano Olona, che è sceso in campo al fianco del suo collega morazzonese: «L’uscita di Bignasca – spiega il primo cittadino vedanese – è da prendere come una provocazione e la reazione di indignazione che c’è stata dopo le parole di Matteo Bianchi è eccessiva. A questo punto mi piacerebbe sapere cosa ne pensa la gente. Del resto siamo a soli dieci chilometri dal confine, un confine nato dalla costruzione degli stati nazionali, un confine formale. Ma non c’è nulla di immutabile, la storia la fanno i popoli ed è il popolo che dovrebbe esprimersi su questioni come questa».
Secondo il primo cittadino vedanese, inoltre, il fatto di essere vicini al confine è anche la spiegazione del perché in provincia di Varese è nato un movimento come la Lega Nord: «Abbiamo vicino un modello di libertà e di federalismo – continua il sindaco leghista – un modello di efficienza a cui abbiamo sempre guardato con invidia positiva».
Insomma, secondo Baroffio è legittimo sperare di passare dall’altra parte del confine se questo significa assecondare un forte sentimento popolare: «Situazioni analoghe si sono già verificate, penso in Sud Tirolo o a quei comuni veneti che chiedono di andare con il Trentino».
Ma non è solo una questione fiscale: «A Mendrisio esiste una via Baroffio intitolata a una famiglia che 400 anni fa è partita proprio da Vedano Olona, questo per dire che ha ragione Bignasca quando dice che siamo la stessa gente».
Come lui la pensa anche il sindaco di Tradate Stefano Candiani, che del resto aveva già dimostrato in passato di avere un debole per la Confederazione elvetica, quando invitò provocatoriamente (senza portare in porto l’operazione) le Poste elvetiche a prendere in carico il servizio ad Abbiate Guazzone, offrendo ai postini rossocrociati anche un ufficio nuovo fiammante.
Alessandro Madron
j.bianchi
© riproduzione riservata