New York, 9 nov. (TMNews) – Negare, negare, negare. E’ la strategia adottata da Herman Cain alla conferenza stampa tenuta martedì pomeriggio a Phoenix, in Arizona, per difendersi dalle accuse di molestie sessuali avanzate da cinque donne. “Non l’ho mai vista in vita mia, né ho mai sentito il suo nome prima di ieri”, ha detto il candidato repubblicano in corsa per la Casa Bianca riferendosi a Sharon Bialek, la quarta donna uscita allo scoperto ieri. “E chi mi conosce bene – ha aggiunto – può garantire che sono particolarmente bravo a ricordarmi le facce”.
Dietro alle accuse, secondo Cain, potrebbe esserci un complotto. “Qualcuno vuole tenermi fuori dalla Casa Bianca”, ha detto, 2non abbiamo prove che sia una cospirazione, ma è quello che i fatti suggeriscono”. Il candidato repubblicano al centro dello scandalo sessuale, tuttavia, ha detto che queste accuse non gli impediranno di partecipare alla corsa per diventare presidente degli Stati Uniti. “Non mi sono mai comportato in modo inappropriato con nessuno”, ha precisato Cain. “Ho scelto di negare in pubblico le accuse per parlare di persona agli americani”.
Martedì mattina, intanto, una delle prime due presunte vittime è uscita allo scoperto con una intervista al New York Times. “Essere vittima di molestie sessuali sul lavoro rende particolarmente vulnerabili”, ha detto Karen Kraushaar, portavoce del dipartimento del Tesoro. Le prime due donne hanno puntato i riflettori su Cain la settimana scorsa, accusandolo di averle molestate quando era presidente della National Restaurant Association.
Secondo l’inchiesta di Politico le prime due donne, al momento dell’accaduto, fecero un esposto e la vicenda fu messa a tacere grazie al ruolo dell’avvocato dell’associazione. Le due donne furono poi compensate con 45.000 e 35.000 dollari e si impegnarono a non parlare più della vicenda.
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