Germignaga piange il suo Giuliano La famiglia dona gli organi

GERMIGNAGA Un paese sotto choc. Che lentamente, ora dopo ora, sotto la pioggia ha appreso del dramma e pianto un giovane ucciso dalla strada.
Questa è in queste ore Germignaga, colpita per la morte di Giuliano Cipolla, il ragazzo di 22 anni vittima dell’incidente di lunedì sera. Un giovane conosciuto e apprezzato per la sua generosità. Che continua anche oltre la vita con la scelta, voluta dalla famiglia, di acconsentire alla donazione degli organi.

 La tristezza e la commozione hanno avuto la meglio su tutto. A partire dal sindaco Enrico Prato. «Sono a pezzi – spiega – perché è difficile farsi una ragione di quello che è successo. Ieri sera tornavo da Cassano Valcuvia, dopo una riunione nella sede della Comunità montana. Ho trovato la strada chiusa all’altezza della rotonda che immette a Germignaga. Ma non pensavo ad un dramma del genere».

È sconvolto il primo cittadino. Perché Giuliano Cipolla per lui era molto più di un semplice cittadino. «È il figlio di un mio carissimo amico, l’architetto Tiziano Cipolla – ammette – che abita proprio a pochi metri da casa mia. Io Giuliano l’ho visto crescere. Siamo praticamente vicini di casa. Era un bravissimo ragazzo. Non so proprio cosa possa essere accaduto. Ho chiesto subito informazioni ai carabinieri dopo aver appreso della sua morte, ma la dinamica è ancora da ricostruire con precisione. Per il paese queste sono ore cariche di tristezza».

Ieri sera il primo cittadino ha portato le condoglianze dell’amministrazione ai familiari. Al padre Tiziano, noto architetto con studio in piazza Marconi a Luino, alla madre Catia e alla sorella Ilaria. Famiglia conosciuta e apprezzata in tutta Germignaga che ora è costretta a convivere con il vuoto lasciato dalla morte del figlio. Giuliano, nato il 5 febbraio del 1989, proprio da poco aveva trovato lavoro in Canton Ticino come magazziniere nello stabilimento “Gucci” di Bioggio. «Me

lo ricordo – sottolinea il sindaco – calciatore nelle giovanili del Luino, ai tempi delle superiori». Calcio a cui giocava anche all’oratorio del paese. «Siamo tutti sotto choc – conferma anche Rosanna, volontaria dell’Opaar, Opera Parrocchiale di Assistenza e di Attività Religiose e dell’oratorio di Germignaga – perché conoscevamo Giuliano, la sorella, che per anni hanno frequentato proprio le nostre attività. E i genitori. Persone squisite e di una disponibilità unica».

Parole che hanno trovato conferma verso sera. Quando in paese si è diffusa la notizia della scelta della famiglia di Giuliano di acconsentire al all’espianto degli organi. «Sapere che potrà offrire speranze ad altre persone – hanno spiegato conoscenti e amici arrivati alla spicciolata fuori dalla casa della famiglia Cipolla, in via IV Novembre – rende meno straziante il nostro dolore».

b.melazzini

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