New York, 27 set. (TMNews) – Facebook entra in politica. Lo fa creando il proprio Political Action Commitee, un comitato che si occuperà di fornire appoggio economico a partiti e candidati politici in vista delle elezioni presidenziali dell’anno prossimo. Il social network di Zuckerberg non è l’unica società della Silicon Valley interessata a stringere i rapporti con Washington: da Google a Microsoft, i colossi informatici investono sempre più in attività di lobbying. E, quando si tratta di fare pressioni politiche, le differenze tra gli schieramenti si assottigliano.
Ma cos’è, esattamente, un Political Action Committee? Si tratta di un gruppo privato che raccoglie donazioni per promuovere l’elezione di un candidato al fine di influenzare le decisioni politiche in determinati ambiti. La legge americana consente ai Pac di donare fino a 5.000 dollari per candidato a ogni elezione, al di sotto dei 15.000 dollari all’anno per ogni partito, più una quantità imprecisata di contributi alla campagna elettorale.”Potremo fare ascoltare la nostra voce nel processo politico”, ha detto un portavoce della società, “supportando candidati che condividono i nostri obiettivi sull’innovazione e sul desiderio di rendere il mondo più aperto e connesso”.
In realtà, che il social network influenzasse le decisioni politiche americane non è una novità. Basti ricordare che Barack Obama ha vinto le elezioni che lo hanno portato alla Casa Bianca proprio grazie all’utilizzo social network e di internet durante la campagna elettorale. Ora, con il lancio di un proprio Pac, Facebook punta a ridurre ulteriormente la distanza con Washington. Il social network di Palo Alto lo ha reso noto dopo che si è diffusa la notizia della registrazione dei domini FBPAC.org e FBPAC.us.
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