SOLBIATE OLONA Quale futuro per l’ex cotonificio di Solbiate Olona? In seguito alla presentazione del Pgt, il Pd e gli esponenti di diverse associazioni hanno lanciato l’allarme demolizione.
Il Piano di governo del territorio prevede, infatti, una serie di indicazioni per favorire la delocalizzazione delle attività produttive dal fondovalle alla periferia del centro abitato. Il cotonificio Tobler si affaccia proprio sulla riva del fiume Olona ed è lì dal 1800: attualmente ospita al suo interno una decina di aziende, per la maggior parte con funzione di deposito. Il timore è che, qualora queste attività dovessero essere trasferite altrove, l’unico destino sia l’abbattimento della struttura.
Ma l’amministrazione comunale rassicura: «Quella inserita nel Pgt è un’indicazione – precisa l’assessore all’Urbanistica, Cristina De Simone – Spetta al privato decidere se usufruire dell’incentivo e spostarsi dal fondovalle. Il Comune non demolirà un bel niente. Lo strumento urbanistico va inoltre a salvaguardare gli edifici con particolare valore storico».
Con questo criterio sarebbero quindi tutelati lo stabile del dopolavoro, attualmente abbandonato, e il corpo ottocentesco in mattoni a vista del cotonificio, che nei tempi d’oro dava lavoro a migliaia di persone.
La delocalizzazione delle attività produttive dovrebbe favorire la conversione d’uso dell’archeologia industriale. “Iniziativa 21085” prende ad esempio il cotonificio di Cormano, oggetto in tempi recenti di un importante intervento di riqualificazione. «Non tutti lo sanno, ma il cotonifico di Solbiate aveva un “gemello” a Cormano – dice il presidente dell’associazione, Lucio Ghioldi – Quest’ultimo non è stato abbattuto e oggi l’ex fabbrica ospita “Bì, la fabbrica del gioco e delle arti”: un teatro da 300 posti, un museo del giocattolo e del bambino, una biblioteca per i più piccoli e spazi per laboratori. L’intervento, inaugurato nel 2005, unisce il recupero di un cotonificio d’inizio Novecento con un corpo su pilastri che segna l’ingresso e definisce un nuovo fronte urbano. Un progetto coraggioso e virtuoso».
Le due realtà, simili nella storia e nell’architettura, sono però inserite in contesti molto diversi tra loro: a Cormano la vecchia fabbrica è al centro di un quartiere residenziale; a Solbiate si affaccia sul fiume, rientrando in un’area delicata e a rischio esondazione.
«Sono tutte idee pregevoli – commenta l’assessore De Simone – ma la realtà ci costringe a stare con i piedi per terra. Il dovere dell’amministrazione è di mettere in sicurezza gli stabili a rischio crollo. Il dopolavoro, ad esempio, insiste su un’area protetta e non può essere aperto al pubblico. Si potrà tutt’al più pensare di mantenere il corpo ottocentesco del cotonificio, inserendolo nel percorso di un parco attrezzato».
Valeria Arini
s.affolti
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