TRADATE Retate e controlli frequenti delle forze dell’ordine non bastano per eliminare il fenomeno della prostituzione sulle strade che attraversano i boschi del parco Pineta. Anche ieri, nel pieno del periodo vacanziero, con le città svuotate e i negozi chiusi, le lucciole non hanno disertato l’appuntamento con la strada. Basta passare in una qualunque ora della giornata per osservare la consistenza del fenomeno: sei, sette, otto ragazze accomodate su bidoni o altre seggiole di fortuna che da bordo strada si sbracciano ad ogni passaggio d’auto,
o di bicicletta con l’intento di attirare le attenzioni di qualche cliente. Ieri erano in otto. Quattro sul territorio della provincia di Varese e altrettante sul territorio comasco, divise equamente tra via per Castelnuovo e via per Appiano. Anche il 17 agosto si offrono per una manciata di euro al primo avventore di passaggio. E nonostante le ferie non mancano nemmeno quelli. Sono automobilisti di passaggio, attempati ciclisti che imboccano le tortuose strade del parco in cerca di un po’ di compagnia.
Eppure nei mesi scorsi su questo campo non è mancato l’impegno delle forze dell’ordine. Polizia di Stato, carabinieri e polizia locale si sono uniti per mettere in campo un deciso contrasto al fenomeno della prostituzione. Nel solo mese di giugno, l’attività coordinata delle forze dell’ordine ha portato all’individuazione di otto prostitute nigeriane, mentre un uomo è stato denunciato per favoreggiamento. Di queste otto donne, cinque erano irregolari sul territorio nazionale e sono state colpite da decreto di espulsione, altre tre, invece, hanno ricevuto il foglio di via dal territorio comunale e per tre anni non potranno più mettere piede a Tradate. Due ragazze sono anche state denunciate per resistenza a pubblico ufficiale. Misure concrete che, però, non sembrano avere gli effetti sperati perché le ragazze tornano: forse non sono sempre le stesse, ma le piazzole che occupano non sono mai vuote perché finché c’è la domanda, ci sarà anche un’offerta pronta a soddisfarla. Incurante delle leggi e dei drammi che stanno dietro alla storia di ciascuna di quelle ragazze. Loro sono tutte donne nigeriane, di età compresa tra i venti e i trent’anni, che finiscono sulla strada spinte dalla necessità e si vendono per pochi euro ai clienti della zona.
«Il fenomeno è duro a morire – commenta il sindaco Stefano Candiani -, non bisogna mai abbassare la guardia e continuare sulla strada intrapresa, l’impegno da parte del Comune di Tradate e delle forze dell’ordine c’è ed è forte e determinato».
b.melazzini
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