CASTELLANZA Adesso parla lui. Il sindaco Fabrizio Farisoglio interviene sul possibile insediamento a Castellanza dell’impianto di smaltimento di reflui chimici dell’azienda israeliana. «Come amministratori abbiamo il dovere di seguire e rispettare tutti i percorsi previsti dalla normativa – dichiara il primo cittadino sulla scia delle forti contestazioni al progetto – La società depositerà in Regione il suo progetto che sarà valutato dagli organi competenti e verrà sottoposto alla conferenza dei servizi. In quella sede l’ente locale potrà
dare il suo parere motivato».
In completa sintonia con la sua giunta e i gruppi politici che la sostengono, Farisoglio giudica del tutto irresponsabile l’atteggiamento «allarmista e terrorista» del neonato comitato che si è fin da subito dichiarato contrario a priori all’opera: «Non siamo qui per dire quanto è bello e salubre il progetto di Elcon – precisa il sindaco – siamo qui per un richiamo alla responsabilità e all’intelligenza di tutti. Bisogna dare una visione generale della situazione. Non ha alcun senso alzare le barricate senza prima valutare in modo oggettivo, sulla base di dati concreti, i costi e i benefici di un insediamento industriale».
Alcune criticità ci possono essere, ammette il primo cittadino, ma ci sono anche degli aspetti positivi: «Sostenere che 80 nuovi posti di lavoro non sono rilevanti equivale a dire una bestemmia, in questo periodo di crisi».
Altro aspetto importante riguarda la bonifica degli ottomila metri cubi di sito inquinato dove andrebbe a posizionarsi l’azienda: «La continuità dell’attività industriale all’interno dell’area – ha spiegato l’assessore con delega all’Ambiente Ferruccio Ferro – è l’unica garanzia e la messa in sicurezza del sito: fino a quando ci saranno industrie, anche le barriere idrauliche saranno costantemente monitorate. Se non c’è sostenibilità economica, chi mai troverà decine di migliaia di euro per bonificare il terreno?».
Sindaco e assessori hanno preso l’occasione per replicare a chi in queste settimane ha «seminato panico sui pericoli per la salute pubblica». «A Castellanza l’incidenza dei tumori e leggermente inferiore alla media della Provincia di Varese – fa sapere il vicesindaco Luca Galli – a me sembra che questa iniziativa imprenditoriale vada verso l’emancipazione del nostro Paese. Quello presentato non è un inceneritore: la società israeliana ci propone un modello innovativo nel dividere e smaltire i rifiuti».
Detto ciò, l’amministrazione comunale, è sempre pronta a fare un passo indietro: «Qualora dovessero emergere reali criticità in sede di conferenza dei servizi – conclude Farisoglio – potremo motivare anche la nostra contrarietà. Se Asl, Arpa e gli organi competenti rilasceranno tutte le autorizzazioni previste, non vedo perché perdere questa opportunità».
e.romano
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