Bruxelles, 23 giu. (TMNews) – Quello che volentieri si sarebbe evitato sono le conseguenze su un partito già in fibrillazione e che a malapena riesce a quietarsi alla vigilia del Consiglio nazionale che incoronerà Angelino Alfano segretario. E sarà pur vero che Silvio Berlusconi ha sempre detto che la pubblicazione delle intercettazioni sui giornali “non è da Paese civile”, eppure raccontano che di fronte allo ‘sputtanamento’ che questa volta coinvolge ministri e vertici di partito che al telefono con Bisignani ne dicono di ogni anche nei suoi confronti, il Cavaliere abbia avuto una specie di ghigno diabolico.
L’emergenza resta comunque quella di mettere un freno mediatico allo stillicidio che il caso P4 sta fornendo ai giornali anche perché il grande timore adesso è quello di vedere pubblicate commenti sconvenienti sulle Arcore’s night e le abitudini del Cavaliere. Ed è anche per questo che mezzo Pdl si è dedicato all’opera di rivitalizzazione della cosiddetta legge-bavaglio, da mettere in atto – dicono – anche attraverso un decreto. Tuttavia nella maggioranza in pochi sono convinti che quel provvedimento vedrà mai la luce, anche perchè la via breve sarebbe con ogni probabilità stoppata dal Quirinale.
Ed è questa una delle questioni che il presidente del Consiglio si è lasciato alle spalle questa mattina quando è partito per Bruxelles per partecipare al Consiglio europeo che si deve occupare della crisi greca e ratificare – salvo sorprese – l’investitura ufficiale di Mario Draghi alla guida della Bce. Per tutto il giorno Berlusconi ha dribblato accuratamente le domande dei giornalisti senza nemmeno sforzarsi di sfoggiare un sorriso di circostanza. Un umore nero, quello del presidente del Consiglio, che non è cambiato nemmeno nel corso delle riunioni avute in giornata.
Durante il pranzo di lavoro del Ppe, che si è trasformato in buona parte in un pressing nei confronti del principale leader dell’opposizione greca, Antonis Samaras, affinché appoggiasse la mega manovra del governo Papandreu, Silvio Berlusconi ha avuto modo di aggirarsi nelle stesse stanze di Pier Ferdinando Casini a cui, ancora ieri durante il suo discorso alla Camera, aveva rivolto un appello. Raccontano che solo alla fine tra il premier e il leader dell’Udc ci sia stato un breve colloquio che però non sarebbe andato oltre sorrisi tirati e frasi di circostanza.
In volo, e poi ancora di passaggio dalla sua stanza all’Hotel Conrad, il premier ha avuto inoltre modo di chiacchierare a lungo con Vittorio Grilli, che è non solo il direttore generale del Tesoro e presidente del comitato economico e finanziario, ma anche il candidato ‘sponsorizzato’ da Tremonti per assumere la guida di via Nazionale quando Draghi si metterà a capo della Bce. Resta da risolvere il nodo della presenza di Lorenzo Bini Smaghi che più volte il premier ha sollecitato a lasciare il suo posto nel board della Banca europea: anche di questo il Cavaliere potrebbe parlare durante il vertice con il presidente francese Nicolas Sarkozy.
Berlusconi, sempre secondo quanto viene riferito, avrebbe mostrato forti preoccupazioni per la giornata finanziaria che ha visto le borse andare a picco, lo spread ai massimi e l’euro in picchiata. Una condizione che certo non può fare piacere al Cavaliere soprattutto mentre prosegue il braccio di ferro con il ministro dell’Economia Giulio Tremoenti per fare quella riforma fiscale a cui guarda come l’ancora a cui tentare di aggrappare la durata di questa legislatura. E con l’obiettivo del pareggio di bilancio entro il 2014 che anche oggi dovrà confermare ai colleghi europei.
Bac
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