In tre sono pronti a patteggiare, il quarto affronterà il giudizio. Sono i componenti della premiata ditta patenti facili, sorpresi all’esame per ottenere la licenza da guida più forniti di un James Bond qualunque. Microfoni in formato mini, ricetrasmittenti e cavigliere capaci di dare la risposta giusta alle domande degli esaminatori, il tutto per farsi beffe dei funzionari della Motorizzazione. I quali, però, non ci sono cascati e – grazie al pronto intervento degli agenti della sezione di polizia giudiziaria della stradale di Como –
hanno consentito di smascherare i quattro protagonisti i quali ieri sono comparsi a giudizio. Si tratta di due turchi con casa in provincia di Como e di due italiani provenienti da Foggia: i primi volevano superare l’esame senza troppa fatica, i secondi guadagnare un po’ di soldi senza troppo andare per il sottile.
A processo sono finiti: Baki Ercin, 25enne turco di Fino Mornasco, Tekin Karakulah, 34enne anche lui turco con casa a Lurago Marinone, Luigi Melino, 29enne di Foggia, e Claudio Rosario Fiocco, 39enne di Lesina, sempre in provincia di Foggia. Comparsi davanti al giudice Mariconti, i due cittadini turchi e Fiocco si sono detti disposti a patteggiare, ma chiederanno al pubblico ministero di poter avere una pena inferiore ai 5 mesi e 20 giorni già concordati. Melino, invece, ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato.
A denunciarli erano stati, nel novembre di due anni fa, gli agenti della polizia stradale, che avevano fermato i quattro all’esterno della Motorizzazione civile di Como, in via Tentorio. A chiedere l’intervento dei poliziotti gli stessi esaminatori, insospettiti dal comportamento dei due turchi. Al loro arrivo gli agenti avevano notato il gruppetto “armato” di trasmittenti.
a.savini
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