AZZATE Mezza Azzate in subbuglio per la realizzazione di una palazzina di tre piani in via Fiume, in pieno centro storico, a due passi dal municipio. In paese si starebbe organizzando anche una raccolta firme per chiedere l’intervento del Comune e uno stop ai lavori.
La palazzina in questione che conterrà circa 18 appartamenti, sorge dove solo qualche mese fa era ancora in piedi la storica villa appartenuta in passato alla famiglia Castiglioni. In quella dimora,
che pur essendo di pregevole valore, non era vincolata alla soprintendenza, aveva abitato lo storico medico condotto del paese e poi suo figlio, il professor Castiglioni, noto per aver scritto con Mariotti, un famoso vocabolario di latino. La villa era poi passata di mano ai signori Fraschini, quindi ad una ditta privata ed infine all’attuale impresa che sta realizzando il condominio.
I lavori sono iniziati da qualche mese piuttosto speditamente tant’è vero che gli operai proprio in questi giorni stanno ultimando il primo piano del nuovo edificio. Ma ai cittadini non va giù che nel bel contesto del centro storico di Azzate, sorga una palazzina moderna, che stonerebbe con il contesto architettonico degli edifici che la circondano. In centro al paese, vicino alla nuova costruzione, sorgono anche ville molto antiche, risalenti anche al Settecento e al Quattrocento, di notevole pregio e bellezza.
L’eco delle perplessità e delle proteste dei cittadini nei confronti del nuovo condominio, su cui l’impresa ha investito qualche milione di euro, è arrivata anche in Comune; qualcuno lo considera uno sfregio ed un vero e proprio pugno in un occhio, sferrato in questo caso alla bellezze del centro storico di Azzate. «I permessi per lo svolgimento del progetto edilizio e dei relativi lavori sono stati concessi dalla precedente amministrazione comunale – precisa il sindaco Giovanni Dell’Acqua – ho fatto fare delle verifiche all’ufficio tecnico da cui risulta che tutto è regolare e che le allora vigenti norme urbanistiche consentivano quel tipo d’intervento; l’attuale Pgt non credo che lo avrebbe permesso». Insomma ci sarebbe ben poco da fare; tutto si sta svolgendo nel pieno rispetto delle regole ed inoltre il Comune ha già incassato degli oneri di urbanizzazione dall’operazione. «Anch’io ho delle perplessità di natura estetica – conclude il primo cittadino – ma il Comune purtroppo non può farci niente e non ha margini su cui intervenire».
b.melazzini
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