Bari, 7 apr. (TMNews) – E’ morto nel primo pomeriggio di oggi Carlo Saturno, il detenuto 22enne di Manduria, in provincia di Taranto, che il 30 marzo scorso era stato ritrovato agonizzante, appeso ad un lenzuolo, nella sua cella nel carcere di Bari. Il ragazzo era stato ricoverato in fin di vita nel reparto di rianimazione del policlinico di Bari, dove oggi si è spento. La Procura di Bari per far luce sulle cause di quello che sembra essere stato con tutta probabilità un suicidio, ha avviato le indagini e disporrà l’autopsia.
Secondo quanto fanno sapere i suoi familiari, Carlo soffriva da tempo di crisi depressive ed era in cura con tranquillanti. Il suo avvocato, Tania Rizzo, del foro di Lecce, lo aveva visto l’ultima volta una ventina di giorni fa nel corso di un’udienza che lo riguardava nel tribunale di Manduria. I familiari che vivono a Manduria, nel Tarantino, si sarebbero già rivolti ad un proprio legale di fiducia per capire cosa sia accaduto al ragazzo e soprattutto per scoprire eventuali responsabilità.
Il giovane era detenuto per furto, ma era anche parte civile nel processo in corso davanti al Tribunale di Lecce contro nove poliziotti del carcere minorile, che sono accusati di aver compiuto violenze sui detenuti tra il 2003 e il 2005. Carlo, che all’epoca aveva 16 anni, sarebbe stato vittima, assieme ad altri ragazzi, di sevizie. Secondo l’Osservatorio permanente sulle morti in carcere, il nome di Carlo Saturno compare infatti nell’elenco delle presunte vittime dei nove agenti di polizia penitenziaria del carcere minorile di Lecce che il tribunale salentino sta processando perchè accusati di maltrattamenti e vessazioni nei confronti di alcuni ospiti dell’istituto di pena per minorenni. Saturno era uno dei tre ex detenuti che si sono presentati come parte lesa nel processo cominciato il 19 febbraio scorso davanti al giudice del tribunale di Lecce Pietro Baffa.
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