Roma, 12 dic. (TMNews) – Una parte del Pd manifesta oggi con la Cgil contro la manovra, ma questo non crea disagio al segretario democratico Pier Luigi Bersani: “No, noi siamo un grande partito, un partito che discute. Noi siamo a nostro agio, innanzitutto perché questa mobilitazione ricompone l’unità del sindacato, il che è un bene per il paese”. La piattaforma della manifestazione chiede “modifiche” alla manovra, il Pd tenta “di migliorare” il provvedimento “in Parlamento”.
Il sostegno dei democratici alla Camere “non è in discussione”, “però cercheremo di convincere il governo ad accettare alcune correzioni”, sia “sul fronte delle entrate” che su quello “delle spese”. L’agenda delle possibili modifiche include “un’imposizione sui patrimoni”, e comunque “se non è questa l’occasione ne deve venire un’altra”; uno “sforzo per far pagare gli evasori” abbassando la tracciabilità perché a mille euro “non è sufficiente”.
E ancora, prosegue Bersani, non basta l’eventuale 4% sui capitali scudati; serve “un segnale nuovo sulle frequenze tv”, perché l’esecutivo non deve accettare “veti, neppure da Berlusconi”; alcuni elementi di “gradualità” sulle pensioni; “una fascia più ampia di esenzione dall’Ici”, chiedendo qualcosa in più anche alla Chiesa.
Tom
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