Bergamo, a domiciliari lascia la casa e va a uccidere la moglie

Bergamo, 22 ott. (TMNews) – Di fatto erano separati e lui, pregiudicato di 49 anni, ha sfruttato l’ora e mezza di libera uscita dagli arresti domiciliari per raggiungere l’appartamento dove si trovava la giovane moglie, di 28 anni, e strangolarla a mani nude. L’uxoricidio a Bergamo, nel pomeriggio di ieri. Maurizio Ciccarelli, origini napoletane, 49 anni, con numerosi precedenti per furti, ha lasciato la sua abitazione di via Ruspini attorno alle 15.30. Ha raggiunto l’appartamento di via Fermi, dove viveva Romina Acerbis, 28 anni, la donna che aveva sposato nel 2006 e dalla quale, ormai, era di fatto separato, anche se non c’erano in corso le pratiche formali per la separazione o il divorzio.

Nella cucina di quell’appartamento l’uomo ha strangolato la moglie, a mani nude. Poi ha portato il cadavere sul letto ed è tornato a casa sua. Circa 5 ore dopo ha chiamato la polizia: “Ho fatto una brutta cosa, ho ucciso mia moglie”. I poliziotti l’hanno raggiunto immediatamente e poco dopo hanno trovato il corpo della donna nell’altro appartamento.

Restano dubbi sul movente dell’omicidio: forse Maurizio Ciccarelli ha ucciso per gelosia, sapendo che la giovane moglie conviveva con un altro uomo. Ma ai poliziotti ha detto di aver litigato spesso con la donna, “che voleva un figlio da me. Una richiesta alla quale ho sempre risposto di no”.

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