Bruxelles, 11 apr. (TMNews) – Il ministro francese dell’Interno, Claude Guéant, ha sottolineato oggi a Lussemburgo che “la solidarietà” fra i paesi Ue di fronte ai flussi migratori “si esercita nel quadro dei testi che esistono”. È la risposta che il ministro ha dato ai cronisti che gli chiedevano, a margine del consiglio Affari interni dell’Ue, un commento sulle dichiarazioni di ieri del premier italiano Silvio Berlusconi, secondo cui se l’Europa non è solidale sarebbe “meglio dividerci”.
“Ho detto al ministro Maroni – ha riferito Guéant – che la regola del primo paese d’accoglienza è stata rispettata dalla Francia, che ogni anno la applica ad afgani e pachistani che cercano di imbarcarsi a Calais per andare in Gran Bretagna”. Una situazione, insomma, simile a quella dei tunisini che approdano in Italia per andare in Francia. Ogni anno, ha ricordato il ministro francese, “prendiamo più rifugiati politici degli altri paesi europei, 10mila domande accolte su 50mila”.
Guéant ha ribadito poi che le condizioni che verranno applicate nei controlli in Francia ai migranti tunisini provenienti dall’Italia “non sono fissate in modo arbitrario da Parigi, ma sono stabilite dalla convenzione applicativa di Schengen”. Il ministro, pur insistendo che la decisione italiana di concedere permessi di soggiorno provvisori ai migranti economici tunisini “non era nello spirito di Schengen”, ha ammesso che rispetta “la lettera della Convenzione”. L’articolo 5, tuttavia, “permette anche di verificare se i migranti rispettano alcune condizioni, e in particolare il possesso di un titolo di viaggio, cioè il passaporto, e di risorse sufficienti per vivere in Francia durante il soggiorno annunciato e per intraprendere il viaggio di ritorno. Se non ci sono queste condizioni – ha ripetuto il ministro – gli immigrati devono tornare in Italia e l’Italia deve riammetterli”.
Loc/Sar
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