New York, 13 dic. (TMNews) – Migliaia di manifestanti del movimento Occupy Wall Street hanno bloccato ieri l’accesso ai maggiori porti della costa ovest degli Stati Uniti, in una dimostrazione sincronizzata da San Diego, a sud della California, a Seattle nello stato di Washington. A Oakland, in California, e a Longview, nello stato di Washington, le proteste hanno rallentato e bloccato l’attività portuale, mentre a Portland, in Oregon è stato chiuso il terminal marittimo principale del porto. Minori i disagi creati a Long Beach, il porto di Los Angeles.
Secondo quanto riportato dal Los Angeles Times in molte città le manifestazioni si sono concentrate davanti ai terminal gestiti da Ssa Marine, una società di trasporti, tra i cui azionisti c’è la banca d’affari Goldman Sachs, in rotta con i camionisti portuali per questioni relative al contratto di lavoro.
Sebbene i manifestanti abbiano dichiarato di protestare anche a sostegno dei sindacati di Longview, che stanno lottando per assicurare posti di lavoro in una nuova struttura portuale, i sindacati non hanno supportato le manifestazioni di lunedì. Nonostante siano d’accordo con il messaggio di Occupy Wall Street contro la disparità di reddito tra l’1 per cento della popolazione americana e il 99 per cento, Craig Merrilees, un portavoce di International Longshore and Warehouse Union,il principale sindaco che rappresenta i lavoratori dei porti della costa ovest, ha detto che “ci sono specifiche regole e modalità con cui il sindacato aderisce a una protesta”.
A Oakland il sindaco Jean Quan ha espresso tutto il suo dissenso verso le manifestazioni al porto. “Devono rispettare il diritto del 99 per cento di lavorare al porto”, ha detto Quan. Nella città alla manifestazione di ieri hanno aderito qualche migliaio di persone, meno rispetto alle 10.000 coinvolte nello sciopero generale proclamato il 2 novembre.
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