Il Cairo, 11 apr. (TMNews) – Hosni Mubarak è tornato a parlare
per la prima volta dalla sua ‘caduta’ e nelle stesse ora la
procura lo ha convocato per l’inchiesta sulle violenze contro i
manifestanti durante la rivolta che lo ha costretto alle
dimissioni.
L’ex presidente egiziano, in messaggio audio diffuso da Al Arabiya, si è detto vittima di una “campagna ingiusta” e ha assicurato di non possedere beni o conti all’estero. “Non posso assistere in silenzio alle campagne diffamatorie e ai tentativi di attaccare la mia reputazione e la mia integrità, come la reputazione e l’integrità della mia famiglia” ha affermato ieri l’ex capo di stato, costretto alle dimissioni l’11 febbraio dalle pressioni pressione della popolazione, che chiedeva cambiamento e riforme.
Mubarak ha parlato poi di “campagna ingiusta”, per cui ha “sofferto molto”, assicurando che né lui né la moglie Suzanne hanno “beni o conti all’estero”, proprio quando le nuove autorità egiziane hanno annunciato la creazione di una commissione d’inchiesta sui suoi averi e su quelli dei familiari. Oltre all’ex presidente, la procura generale egiziana ha convocato anche i suoi figli. Mubarak, ha riferito l’agenzia ufficiale Mena, è anche accusato di corruzione.
E ieri è stato arrestato Ahmad Nazif, l’ex primo ministro cacciato nei primi giorni della rivolta di piazza contro il regime di Hosni Mubarak, al Cairo. L’uomo è accusato di corruzione, hanno riferito fonti giudiziarie.
Orm/Pca
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