Un martedì con lo Zio Tibia Varese ospita l’horror conduttore

VARESE «Cari zombetti miei», il mitico Zio Tibia, con la faccia da teschio e i lunghi capelli bianchi, uscirà dalla sua tomba e incontrerà i fan martedì prossimo, allo spazio Lavit.
L’iniziativa è partita da Facebook, dove un «nostalgico» ha aperto una pagina dedicata alla trasmissione «Venerdì con Zio Tibia» che non va più in onda da venti anni.
«Era un caldo venerdì estivo dell’anno 1989 quando venne inaugurata in seconda serata su Italia Uno la prima trasmissione televisiva interamente dedicata al cinema horror –

scrive il fondatore del gruppo – Conduttore d’eccezione era il grande e mitico Zio Tibia che, per gli adulti e genitori di allora era solamente un pupazzo parlante, pure bruttino, mentre per noi ragazzini e adolescenti era un vecchio dal viso scheletrico che con macabre battute introduceva ogni venerdì notte un nuovo film dell’orrore. È inutile aggiungere che per noi, giovani maniaci dell’horror, era un vero godimento, un sogno».

La pagina di Facebook «Lo Zio Tibia bei tempi per tutti i nostalgici» ha raccolto in poche settimane centinaia di contatti. I fan, sull’onda dell’entusiasmo, hanno dato vita ad un primo raduno a Parma il 16 ottobre scorso.
Per dare seguito all’iniziativa un altro evento è stato programmato a Varese per questa sera. L’incontro, che si chiama «Martedì con Zio Tibia», si terrà allo Spazio Lavit di via Uberti 42, alle 21. Saranno presenti i  protagonisti del programma, ovvero Stefano Cananzi (Zio Tibia), Natalino De Filippis (Golem, inquietante creatura domestica dalla risata stridente) e la scenografa Cristina Lai. I fan potranno quindi rivolgere domande ai tre, oltre a gustarsi spezzoni in video e, al termine della serata, assistere a un récital dell’attore Federico Dilirio (accompagnato al violino da Diana Tizzani) dal titolo «Incubi».

«L’idea è nata dalla voglia di combinare un’iniziativa “inquietante” alla personale Ecce Homo di Paolo Fiorellini, che propone personaggi di ispirazione archeologica post industriale. Ho pensato che un incontro a tema horror potesse combinarsi a tali opere – spiega Alberto Lavit, proprietario dello spazio Lavit – E poi ho voluto fare qualcosa di nuovo per portare fuori di casa i varesini».

j.bianchi

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