Il teatro di Saronno senza guida Se n’è andato quasi tutto il vertice

SARONNO Nuovi “guai da consiglio di amministrazione” per la maggioranza del sindaco Luciano Porro: il “virus” delle dimissioni, che negli ultimi mesi ha lentamente contagiato, e decimato, i membri del cda della Saronno Servizi, ha raggiunto anche i vertici della Fondazione del teatro cittadino “Giuditta Pasta”, che hanno lasciato in blocco.

Silenzio ufficiale
Ancora una volta, come per i mal di pancia del gruppo “Tu@Saronno“, che minacciava di lasciare la maggioranza, nonostante le lettere inviate e protocollate nessuno rilascia dichiarazioni ufficiali.

In aprile sono arrivate le dimissioni di Ilaria Angelone, membro del consiglio d’amministrazione. Si sono aggiunte quelle di Anella Todeschini e nelle ultime ore quelle di Giampaolo Schembri. La Angelone e Schembri hanno confermato le dimissioni, riservandosi però di chiarire in un secondo momento i motivi, mentre Todeschini ha preferito non rilasciare dichiarazioni «in quanto la situazione è ancora in evoluzione».

Il presidente della Fondazione, Lionello Cerri, è irreperibile. Prova a fare un po’ di chiarezza l’assessore al Bilancio ed alle Società partecipate, Mario Santo: «Non c’è alcuna maretta nel consiglio di amministrazione della Fondazione, anche se è vero che negli ultimi mesi ci sono state discussioni interne sulla riconferma di alcuni consiglieri. Ci sono state dimissioni, ma vanno in viste in un contesto più ampio».

Conti in ordine
«Da qualche mese, in realtà, stiamo pensando di nominare un nuovo cda che possa essere in grado di collaborare al meglio con il presidente» – continua Santo – «Cerri sta facendo un ottimo lavoro, come conferma il bilancio del teatro che è decisamente positivo».

Già nell’ultima seduta del consiglio comunale, lunedì 11, l’assessore aveva parlato dei risultati della Fondazione che gestisce la sala di via Primo Maggio: «Il bilancio al 31 dicembre si è concluso con una perdita di 13mila euro dovuti ai lavori di sistemazione del palco» – ha spiegato Mario Santo – «Ripianerà quella somma l’amministrazione». Si è trattato della manutenzione, necessaria dopo oltre vent’anni, dell’impianto che consente di alzare o abbassare parte del palcoscenico.
Sara Giudici

m.delsordo

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