Lonate Pozzolo – L’estate è ufficialmente iniziata, il termometro supera i 30 gradi, ma se per cercar di combattere il caldo afoso state pensando di fare un tuffo nel Ticino, scordatevelo. Fare il bagno nel Ticino, infatti, è vietato. Quello che i nostri nonni chiamavano il “fiume azzurro” oggi è decisamente più torbido e inquinato. Nei giorni scorsi i comuni di Lonate Pozzolo e Vizzola Ticino hanno dichiarato il divieto di balneazione sui tratti che ricadono all’interno del loro territorio comunale.
Le altre città che non hanno ancora emanato il divieto lo faranno invece nei prossimi giorni. Secondo le analisi condotte dall’Asl di Varese il livello di batteri e sostanze inquinanti è troppo alto e permettere alle persone di fare il bagno nel Ticino vorrebbe dire esporre i bagnanti a seri rischi. Nei prossimi giorni i Comuni provvederanno anche a piazzare cartelli e segnali sulle vie di accesso al fiume, per indicare il divieto di fare il bagno.
Nel fine settimana, soprattutto in estate, sono in tanti ad andare sul Ticino per prendere il sole o fare una grigliata con gli amici. Dovranno però evitare di fare il bagno. Non è la prima estate che il fiume viene interdetto ai bagnanti. «E’ parecchio tempo che il nostro fiume non è più azzurro». A parlare è Claudio Spreafico, componente del Coordinamento “Salviamo il Ticino”. A suo dire i problemi sono in parte dovuti alla presenza di numerosi depuratori. Tra questi il più grosso è quello di Sant’Antonino. Il Coordinamento raggruppa 50 associazioni ambientaliste e negli ultimi 10 anni si è molto battuto per cercare di salvaguardare la qualità e la quantità dell’acqua del Ticino. Spreafico ricorda le tante denunce sporte nei confronti del depuratore. Acqua passata? Mica tanto, secondo Spreafico.
«Fino al 2002 il depuratore non sversava nel Ticino, ma in una sorta di zona paludosa tra Castano, Nosate e Vanzaghello. Nel 2002 il depuratore ha invece iniziato ad utilizzare un canale di fuga nel Ticino». Secondo l’ambientalista il depuratore di Sant’Antonino, 500 mila abitanti equivalenti, farebbe fatica a gestire tutte le acque che arrivano dal Varesotto e da Malpensa. «Acque molto scure che non si riescono a schiarire – dice Claudio Spreafico -. Per abbattere la concentrazione di batteri bisogna quindi aggiungere sostanze chimiche, che poi vanno a finire nel Ticino». Ovviamente quello di Sant’Antonino è uno solo dei tanti depuratori che si trovano sul Ticino. «Un altro problema è dato dal canale scolmatore del Nord Ovest. Milano è molto cementificata e quando ci sono forti piogge nella zona Nord l’acqua entra nello Stura, nell’Ura e da lì arriva fino al Ticino». Senza considerare che meno acqua c’è e più la percentuale degli inquinanti si alza.
«L’ultimo problema, in ordine di tempo, è legato alla frana di Somma Lombardo – conclude Spreafico -. Quando piove tutti i detriti entrano nel canale e arrivano fino a Vizzola e Turbigo. Ci sono stati giorni in cui l’acqua era torbida e puzzava di fogna». Altro che il vecchio e caro fiume azzurro.
Tiziano Scolari
p.rossetti
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