Damasco, 26 ott. (TMNews) – Giornata particolarmente complessa oggi in Siria, dove è giunta una delegazione araba guidata dal Qatar per avviare una mediazione tra il presidente Bashar al Assad e l’opposizione che ha convocato per oggi uno sciopero generale, affermando che non accetterà “niente meno che le dimissioni” del presidente siriano Bashar al-Assad, e la sua “consegna alla giustizia”.
Il Consiglio nazionale siriano ha lanciato un appello allo sciopero generale, invitando “tutte le categorie del popolo ad entrare in sciopero come preludio ad altri scioperi generali e alla disobbedienza civile, per rovesciare il regime”.
In occasione della visita della delegazione araba – di cui fanno parte, oltre al Qatar, i rappresentanti di Algeria, Sudan, Oman, Egitto e il segretario generale della Lega araba – si sono svolte numerose manifestazioni dell’opposizione in diverse città del paese, nella provincia di Idleb, a Hamourié, a Hama, in alcuni quartieri periferici di Damasco.
Per dare una dimostrazione di forza, il regime ha organizzato un grande raduno di sostenitori del presidente Bashar al-Assad, nella Piazza Omeyyades, nel cuore di Damasco: striscioni, banderuole e immagini giganti del presidente vengono sbandierate da decine di migliaia di siriani al grido di “Il popolo vuole Bashar al-Assad”.
Intanto sei civili, e fra questi un bambino di un anno e mezzo, sono stati uccisi dai colpi sparati dalle forze di sicurezza nella regione di Homs. Almeno 17 persone sono rimaste ferite nel corso delle violenze e molti quartieri della città sono stati colpiti dagli ordigni sparati dalle forze di sicurezza siriani.
Nella regione di Hama, invece, nel centro della Siria, nove militari siriani sono stati uccisi da un razzo sparato con tutta probabilità da un gruppo di disertori: “Nove militari, fra questi un ufficiale dell’esercito regolare siriano, sono stati uccisi da un razzo sparato da uomini armati, probabilmente disertori” ha reso noto l’Osservatorio siriano dei diritti dell’Uomo (OSDH), precisando che i soldati si trovavano “a bordo di una vettura nel villaggio di al-Hamrat” al momento dell’attacco.
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