Travolto e ucciso all’alba Un destino due volte tragico

TRADATE Tragedia della strada a Tradate. Ieri mattina, alle 6.50, un uomo di 61 anni è stato travolto mentre stava percorrendo via Albisetti, al confine con Lonate Ceppino. Il cielo era ancora buio, su tutta la zona stava cadendo una fitta pioggia.

Carmelo Tubiana, questo il suo nome, si era incamminato di buon’ora, partendo  dalla sua abitazione di via Col di Lana, a Lonate Ceppino. È stato investito da una Fiat 600, che lo ha travolto in pieno, complici probabilmente le condizioni di scarsa visibilità che caratterizzavano in quel momento la zona. Alla guida dell’auto una giovane, anche lei residente a Lonate Ceppino, che stava viaggiando in direzione di Tradate.
L’impatto è avvenuto all’altezza del civico 58, nell’unica porzione della strada ancora non servita da pista ciclabile. L’uomo è stato intubato sul posto e i sanitari hanno cercato si stabilizzarlo. Le sue condizioni sono apparse subito gravissime e a nulla sono valsi i tentativi di strapparlo al suo destino. Carmelo Tubiana è deceduto alle 9.45, poco dopo l’arrivo al pronto soccorso del Galmarini di Tradate. Gli è stato fatale l’esteso trauma cranico patito nell’incidente.

 Si tratta del secondo incidente sulle strade di Tradate nel giro di una settimana. Lunedì scorso era toccato a Carlo Martignoni71 anni, travolto da un’auto in via Monte San Michele. Nel passato della famiglia Tubiana, inoltre, c’è un’altra tragedia. Un fatto che risale al 25 maggio 2003, quando a perdere la vita in un fatale incidente stradale era stato Sebastian Tubiana, nipote di Carmelo, scomparso all’età di soli 26 anni investito durante una gara ciclistica in provincia di Alessandra. La passione di Sebastian era la bici e in sua memoria oggi a Lonate si corre anche una corsa dilettantistica.

Un dramma che scosso profondamente la comunità di Lonate Ceppino. Carmelo Tubiana, classe 1949, avrebbe compiuto 62 anni il prossimo mese di novembre.  I concittadini lo ricordano con commozione. Carmelo Tubiana era un tipo solitario: non si era mai sposato e viveva da solo nel suo appartamento di via Col di Lana, nella palazzina che condivideva con i fratelli Aldo e Giorgio e con le loro famiglie, la cognata Gianfranca e la nipote Giordana. «Sappiamo ancora poco di quello che è successo – raccontano proprio i parenti comprensibilmente scossi dalla tragedia familiare che li ha colpiti -, ci hanno chiamato questa mattina e siamo corsi subito all’ospedale di Tradate, dove abbiamo appreso del suo decesso».

b.melazzini

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