Bari, 2 set. (TMNews) – La procura di Lecce ha aperto un fascicolo di inchiesta sul caso Tarantini. Oggetto dell’indagine questa volta non è però l’imprenditore barese ma il lavoro della procura di Bari: l’obiettivo dell’inchiesta, che al momento non ha indagati, è capire se ci siano state irregolarità nello svolgimento dell’inchiesta e se, come Tarantini millantava al telefono, davvero l’imprenditore avesse sponde all’interno della Procura.
L’indagine nasce infatti dalla trasmissione di alcune intercettazioni telefoniche da parte della procura di Napoli ai colleghi salentini. Telefonate nelle quali Tarantini parlava di piani comuni tra i suoi difensori e alcuni magistrati per fare in modo che non fossero rese pubbliche le telefonate con il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi. Ecco perchè stamattina il sostituto procuratore Antonio De Donno, della procura di Lecce, si è recato a Roma per sentire insieme con i colleghi napoletani gli avvocati Nicola Quaranta e Guido Perroni, gli avvocati che hanno difeso Tarantini nei procedimenti a suo carico.
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