MALNATE È una comunità arrabbiata e indignata quella di Malnate. Sono trascorse più di 48 ore dalla rapina avvenuta ai danni di anziani degenti nelle camere della casa di riposo Don Gnocchi in via Nizza ma tra i malnatesi il senso di disgusto resta fortissimo.
Anche il parroco del paese, don Francesco Corti, ha manifestato ieri mattina la propria profonda indignazione. «È una vicenda davvero squallida – tuona il sacerdote – che fa venire la pelle d’oca. Compiere un gesto così verso chi è piccolo e indifeso è tremendo. È una cosa vergognosa, inqualificabile. È terribile il fatto in sé indipendentemente dalla consistenza della refurtiva». In effetti, stando a una parziale ricostruzione dell’accaduto, i due rapinatori che sono penetrati in piena notte all’interno dell’importante struttura socio-assistenziale di Malnate hanno portato via piccoli oggetti in oro, di non grande valore economico ma di profonda valenza simbolica.
I due malviventi, pare un uomo e una donna, senza alcuno scrupolo hanno depredato gli anziani approfittando del fatto che stessero dormendo. In un paio di casi le vittime si sono svegliate ma sono state immediatamente immobilizzate dai due aguzzini che bloccandogli le braccia hanno potuto sfilare loro le fedi nuziali.
Il paese, però, è rimasto profondamente colpito dall’odiosa vicenda: «Il Vangelo – dice il parroco di Malnate – invita tutti ad amare, ma in questo caso siamo proprio agli antipodi della proposta di Gesù. Spero che le forze dell’ordine trovino presto le persone che si sono rese responsabili di un fatto così vergognoso». «Approfittare delle fragilità – conclude don Francesco – è tremendo, se cancelliamo Gesù cancelliamo l’uomo, azzeriamo qualunque cosa». L’amarezza del parroco è lo stesso sentimento che accomuna un paese intero.
b.melazzini
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