Samarate – «Un progetto migliore? Certo che lo volevamo, ma non so se sarebbe stato possibile». E comunque, «resto dell’idea che la gente di Samarate voglia questa strada». Il sindaco Leonardo Tarantino ha chiuso così il dibattito sulla variante alla statale 341.
Una discussione al termine della quale il consiglio, con i soli voti del centrodestra, ha detto sì al progetto dell’Anas. Ponendo, però, alcune condizioni. Non soltanto legate a modifiche delle uscite, bretelle di collegamento, opere di mitigazione e piste ciclabili. Il punto è che l’assenso samaratese è vincolato al fatto che l’opera venga finanziata completamente e che i lavori prendano il via entro il 2015.
Diversamente, si legge nella delibera, «il presente parere favorevole condizionato dovrà ritenersi decaduto». E la città tornerà alla posizione espressa nel luglio scorso quando, approvando una mozione delle opposizioni, l’assemblea civica chiese l’interramento completo dei 4 chilometri di strada che interessano il territorio samaratese.
«Noi avremmo progettato un’opera diversa», ha ammesso l’assessore all’Urbanistica Marco Bonacina, «ma non vediamo alternativa al fatto che venga realizzata da Anas». Troppo costoso, in altre parole, costruire la variante con le sole risorse del comune. Tanto che di questo progetto si parla dall’inizio degli anni Ottanta, senza che nessuno sia mai riuscito a concretizzarlo.
Una posizione che non ha convinto le opposizioni che, compatte, hanno presentato un emendamento. Due le richieste: insistere per l’interramento del cavalcavia previsto tra San Macario e Cascina Elisa, pretendere 10 milioni di euro per le mitigazioni ambientali invece dei 5 inseriti nel progetto. «Chiedendo troppo non si ottiene nulla», le ragioni del no a questa proposta sintetizzate da Massimo Cappellano (Pdl).
«Per noi questa votazione segna un momento dal quale sarà difficile tornare indietro», ha provato a tirare le somme Pietro Bosello («Samarate città viva»). Il sì condizionato alla 341 pone fine a quel confronto tra le parti che portò alla mozione del luglio scorso, sempre dedicata alla statale. O all’elezione di un esponente dell’opposizione come Paolo Bossi (Scv) alla presidenza della commissione Bilancio.
D’ora in avanti, insomma, la battaglia politica si farà più aspra. Lo ha spiegato bene l’ex sindaco Vittorio Solanti, oggi capogruppo Pd, definendo quella della maggioranza come «una scelta folle e irresponsabile, la cui responsabilità cadrà solo su Pdl e Lega Nord», che contribuisce a fare di questo un territorio in cui «si vive male e si vive meno». Al punto che «ho consigliato ai miei figli di andarsene».
Ma il suo successore, guardando ad un pubblico formato solo da addetti ai lavori e militanti di partito, si è detto convinto che «la gente vuole questa strada».
Riccardo Saporiti
p.rossetti
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