VARESE Le Fiamme Gialle tornano in azione e passano al setaccio le attività commerciali. Risultato? In una settimana sono stati eseguito 113 controlli che hanno portato alla constatazione di 58 violazioni per mancata emissione di scontrini e ricevute fiscali. Come dire, un controllo su due è risultato irregolare.
Le irregolarità vanno ad aggiungersi alle 913 violazioni in materia di ricevute e scontrini fiscali già individuate dalla Guardia di Finanza sul territorio dell’intera Provincia nei primi otto mesi dell’anno.
In materia di contrasto all’abusivismo commerciale e alla vendita di prodotto pericolosi, nell’ambito dei controlli si è proceduto al sequestro di oltre cinquemila articoli muniti di marchio CE contraffatto, e alla contestuale segnalazione alla Camera di Commercio di Varese, del cittadino marocchino che li deteneva.
Quest’ultimo è risultato in regola con le norme di soggiorno sul territorio nazionale. Tali risultati, vanno ad aggiungersi anche ai sequestri di prodotti contraffatti (17.500), e alla denuncia di 94 soggetti, già effettuati dalle Fiamme Gialle nei primi otto mesi del 2012 sul territorio dell’intera provincia.
Le operazioni di controllo si inquadrano infatti in consolidate metodologie d’azione, sistematicamente attuate anche nella specifica prospettiva di utilizzare i dati “caldi” acquisiti sul campo per integrare e attualizzare le attività di monitoraggio ed analisi del tessuto economico-finanziario. La “mappatura del territorio” e le correlate “analisi di rischio” sono infatti oramai divenute usuali strumenti di cui si avvalgono i Reparti del Corpo al fine di ”mirare” ben più approfondite attività ispettive o di indagine (anche di polizia giudiziaria) verso i soggetti nei cui confronti emergono significativi indizi di comportamenti illeciti e di “infedeltà fiscale”.
Si evidenzia che l’esecuzione di questi “piani coordinati” ha quali obiettivi non solo quello di tutelare gli operatori economici “regolari” dalla sleale ed illecita concorrenza degli abusivi e di coloro che vendono merci fuori norma, ma anche l’obiettivo di evitare che gli esercenti che rispettano gli obblighi di emissione dei documenti fiscali finiscano con il risultare indebitamente “svantaggiati” rispetto a loro concorrenti che violano le norme tributarie.
s.bartolini
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