GAZZADA SCHIANNO Pedemontana meno larga e meno espropri per Gazzada Schianno. E Buguggiate contesta l’ipotesi di pedaggio. Sono questi i dubbi emersi da un incontro a Villa Recalcati fra i sindaci dei due Comuni e i responsabili del super progetto: dietro l’angolo si affacciano infatti un cambiamento viabilistico che causerebbe molti disagi a Gazzada, come l’esproprio di terreni e di una decina di abitazioni, e un casello all’altezza di Morazzone.
Il sindaco Piero Angelo Brusa spiega dunque quali proposte ha avanzato per evitare che la nuova superstrada sfoci nel suo Comune con 6 corsie,
per 50 metri di larghezza, e un traffico che potrebbe essere cronicamente congestionato. «Non è un mistero – dice il primo cittadino – che Gazzada sia il Comune, lungo l’intera Pedemontana, che subirà i maggiori disagi, e in effetti la situazione è davvero drammatica, basti pensare che oggi transitano 33mila auto, destinate in prospettiva a lievitare. Tuttavia c’è stato un incontro in Provincia di Varese con progettisti e responsabili, durante il quale abbiamo rivisto il progetto e suggerito alternative per salvaguardare l’abbattimento delle case destinate all’esproprio. In seguito ci siamo incontrati sul territorio, per capire come si potrebbe sviluppare la viabilità e quali soluzioni possano essere introdotte». Dopo i due incontri c’è stato un positivo segnale di apertura: «I responsabili – continua infatti Brusa – stanno analizzando le nostre proposte e non hanno escluso che la strada possa essere ristretta, salvando così alcune delle 9 abitazioni. In esame anche la possibilità di evitare il congestionamento del traffico nella zona del passaggio a livello, ormai chiuso 3 volte ogni 40 minuti, bypassandolo con la realizzazione di una discesa dalla rotonda fra Gazzada e Morazzone. Il 29 maggio avremo un altro incontro a Milano e torneremo su tali argomenti».
Un commento arriva anche dal sindaco di Buguggiate Alessandro Vedani, che sposta l’attenzione su un probabile casello prima del tunnel sotto Morazzone: «Riguardo la viabilità – racconta – da noi non ci sono gravi situazioni di esproprio, e i problemi sono tutti risolti o quasi. Non siamo invece minimamente d’accordo sulla possibilità di introdurre un casello per il pedaggio fra Gazzada e Morazzone. La Pedemontana è già un’opera invasiva per i nostri Comuni, e credo che per andare in Svizzera non si debba pagare. Sarebbe una beffa perché i cittadini, oltre ad avere una strada che stravolge il territorio, sarebbero anche “tassati”. Per questo porteremo avanti una battaglia a livello politico, anche perché il casello nel progetto preliminare non c’era, nell’esecutivo invece si è scoperta la sua potenziale presenza, una cosa difficilmente digeribile e una vessazione nei confronti dei cittadini da parte di un’opera che è un loro diritto».
b.melazzini
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