AZZATE Un sit-in di protesta davanti ai cancelli per dire no allo sgombero delle famiglie sfrattate dal residence “I Sette Laghi”. Il passaparola, anche attraverso internet, sta proseguendo rapidamente tanto che stasera in coincidenza con la scadenza dell’ultimatum per presentare le istanze richieste dal tribunale, saranno in molti i cittadini mobilitati per salvare il residence di Azzate.
La struttura negli ultimi giorni è stata sottoposta a sequestro dalla magistratura. Secondo le indagini, infatti, l’area, di interesse naturalistico e paesaggistico, da campeggio originario si sarebbe trasformato in una struttura fissa con tanto di allacciamenti fognari, elettrici e quant’altro. Una situazione cui ora si chiede di porre rimedio.
I residenti hanno tempo fino a mezzanotte di oggi per presentare un’istanza nella quale si impegnino a ripristinare le originarie condizioni di campeggio cancellando tutto ciò che potrebbe presupporre, invece, la presenza di una struttura fissa. I residenti avrebbero però già deciso di non firmare alcun provvedimento contenente la clausola del ripristino. Intanto davanti alla struttura anche ieri si sono avvicendate diverse televisioni nazionali, pronte a raccontare la storia di queste quattrocento persone che rischiano di perdere la propria abitazione.
È stato anche il turno dei giornalisti de La7 (in onda ai primi d’ottobre) e degli inviati del programma di Italia1 “Le Iene”. «Magari – dicono alcuni – uno come Enrico Mentana venisse qui a darci una mano. Maurizio Costanzo è stato molto gentile sostenendo la nostra battaglia, persone come loro darebbero un grande aiuto». Nel primo pomeriggio di ieri si sono viste anche “Le Iene”. Per il momento si sarebbero limitate a una ricognizione tanto per capire come stanno le cose: «Ci hanno detto – raccontano gli abitanti – di contattarli nuovamente, torneranno per la serata di venerdì, ce l’hanno garantito».
A proposito del presidio di stasera il tam tam si è fatto incessante anche grazie alla nuova pagina Facebook “Gli irriducibili del 7 Laghi” pubblicata da alcuni abitanti. Una pagina che ha già raccolto molte adesioni: «Se vengono tutte le persone che già ci hanno garantito la loro presenza – dice una signora – venerdì sera saremo in tantissimi. Quello che sta succedendo è assurdo». Davanti ai cancelli si è formato un capannello di persone, i toni sono accesi ma come al solito molto civili. «Facciamo fatica a capire – ripetono – come si possa continuare a definirci degli abusivi. Ci sono permessi e autorizzazioni ottenute nel corso degli anni con tanto di firma del Comune. E adesso ci dicono che non andiamo bene. È una grande ingiustizia».
I cittadini ci tengono a difendere la loro immagine: «Nel residence – insistono – vivono persone con grandissima dignità, persone perbene, eppure si continuano a dire cose inesatte. È inaccettabile che qualcuno continui a definire le casette, che sono molto ben tenute, delle baracche».
b.melazzini
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