GEMONIO In Italia c’è una nuova maggioranza, quella referendaria. «Che ha dimostrato di essere più avanti dei partiti. E adesso bisogna raccogliere il popolo referendario per prepararsi a un altro quesito: quello dove si chiederà di abolire la legge 30 sul precariato».
La battaglia è stata indicata, durante la festa della libertà della Federazione della sinistra, dal dirigente nazionale Cesare Salvi e dal leader della Fiom Cgil Giorgio Cremaschi. A pochi metri dall’abitazione del leader della Lega Umberto Bossi,
la sinistra di Varese si è data appuntamento per parlare di lavoro. E parlare di lavoro oggi, come è emerso dalle parole dei relatori, è un fatto drammatico.
«Il tema del lavoro e della tutela dei lavoratori – ha detto Cremaschi – non è più nell’agenda di nessuna forza politica, né di destra né di sinistra. Oggi infatti lo stesso Pd non lo ha tra le priorità la tutela del lavoro e dei lavoratori, anzi non ce l’ha proprio».
Insomma, un centrosinistra, fatto da Pd e Sel, che secondo Cremaschi ormai è del tutto simile alla destra: «Forse non sui temi dei diritti civili ma di sicuro sul tema del lavoro. Forse perché la classe dirigente del Pd si preoccupa di più corteggiare i gruppi finanziari per aspirare al governo del Paese, anziché cercare l’appoggio del popolo. Del resto, gli stessi gruppi bancari sono più vicini al partito di Bersani che a Berlusconi».
E su Berlusconi e sulla Lega un giudizio politico che si collega alle parole dedicate al Pd. «Il padronato italiano ha scaricato Berlusconi quando ha cacciato il suo uomo più fidato, Geronzi, dal cda della Generali, dove sono rappresentati tutti i gruppi più potenti. Quello che adesso si auspica è un governo di unità nazionale con tutti i partiti principali. Questo il Pd lo ha capito ed è quello che vuole». Insomma, a farne le spese sarebbero quindi i cittadini, come sempre. L’avvicendamento è visto anche da un’altra ottica, quella della crisi politica del centrodestra. Che spianerebbe la strada al centrosinistra. «Se Berlusconi è morto politicamente, la Lega è in una crisi dalla quale non uscirà. C’è una lotta per il potere. Ogni volta che gridano viva il capo, vuol dire che quel capo è messo in discussione».
Se tutto sembra presupporre un passaggio al centrosinistra, questo ai duri e puri della Fiom e della Fds non piace. Certo, c’è il distinguo di Salvi che dice «io considero sbagliata la strada intrapresa da Pd e Sel, ma non posso dire che i miei vicini sono perfettamente uguali ai miei nemici». Non per Cremaschi.
Marco Tavazzi
s.bartolini
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