LAVENA PONTE TRESA Ci sono due Giuliano Bignasca. Quello dei muri contro gli italiani e i frontalieri, che il leader della Lega dei Ticinesi vorrebbe costruire tra Varesotto e Svizzera per bloccare l’affllusso dei lavoratori italiani. È c’è quello della solidarietà. Concreta ed efficace nei confronti delle realtà emiliane colpite dal terremoto. Nelle scorse ore, così, ha spedito in missione il figlio Boris Bignasca a Bondeno in Emilia Romagna per consegnare al sindaco del paese i 17.500 franchi raccolti dal Mattino della Domenica. Gli altri 17.500 franchi, raccolti dal gruppo parlamentare della Lega dei Ticinesi, saranno destinati alla ricostruzione di una scuola in provincia di Reggio Emilia.
Giuliano Bignasca, infatti, nelle ore successive al sisma aveva dato il via ad una raccolta fondi a sostegno delle vittime. Mostrando di fronte alla tragedia una sensibilità che in pochi poteva aspettarsi. «Molte persone – aveva chiarito Giuliano Bignasca – erano rientrate nelle case e nei capannoni per tornare alla vita quotidiana e per salvare quello che restava. Ebbene: queste persone, che avevano voglia di non arrendersi e di ripartire per ricostruire da sùbito, sono state colpite da una nuova catastrofe. A loro, con un pensiero particolare per le famiglie delle vittime, va il nostro sostegno: aiutiamo il popolo emiliano a non perdere questa voglia e questa speranza».
Da qui l’inizio della raccolta fondi che tra lettori, militanti e politici ha permesso di raggiungere la somma di 35mila franchi. Con la prima parte consegnata proprio nelle mani del sindaco di Bondeno, paese in provincia di Ferrara e una delle città più colpite dal terribile terremoto. Una realtà di 17mila abitanti con oltre mille persone che non possano ancora tornare nelle proprie abitazioni.
b.melazzini
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