Malnate, morto carbonizzato Troppi sospetti, caso riaperto

MALNATE Potrebbe non essere stato un incidente ad aver provocato il decesso di Marco Talamona, l’ex odontotecnico malnatese di cinquant’anni morto carbonizzato nell’incendio della sua roulotte avvenuto lo scorso primo dicembre in provincia di Oristano. Nelle ultime ore, infatti, è spuntata l’ipotesi dell’omicidio colposo. Una strada che resterà aperta fino a quando gli investigatori non riceveranno le ultime risultanze dei rilievi tecnici effettuati dai Ris. Ulteriori accertamenti che i carabinieri della Compagnia di Oristano, che si stanno occupando del caso, hanno richiesto per ricostruire in maniera chiara la dinamica dell’incendio. 

I sospetti degli investigatori, che nascono innanzitutto da questioni di carattere tecnico, sono stati alimentati ulteriormente dalle voci di paese. Voci insistenti e circostanziate, raccolte attraverso una minuziosa indagine informativa, che darebbero maggiore credito a un’ipotesi diversa rispetto a quella iniziale. Gli inquirenti hanno registrato un vero e proprio picco tale da spingerli a tenere aperto il caso in attesa di valutare l’attendibilità delle informazioni fornite dalla gente.

Di più, per ora, non trapela. Ma gli investigatori sardi  stanno cercando di ricostruire il tessuto sociale e di relazioni di Talamona se il rogo in cui il malnatese ha perso la vita non sia di natura accidentale.
L’altra questione che per il momento tiene aperto il caso è di natura tecnica: sul luogo dell’incidente, infatti, i carabinieri avrebbero rilevato degli elementi che non certificherebbero in maniera assoluta l’ipotesi della fatalità sulla base dello scenario ricostruito subito dopo l’incendio.

Per arrivare alla verità sarà però necessario aspettare i risultati dei nuovi esami in mano ai Ris. E così quella che sembrava essere una vicenda chiusa si è riaperta clamorosamente. Il sospetto è che dietro all’incidente di Riola dello scorso mese di dicembre possa esserci qualcosa di diverso rispetto a una causa accidentale. Gli investigatori, infatti, stanno lavorando anche sull’ipotesi, non tanto di un omicidio doloso, ma colposo. Provocato magari da un’aggressione, una lite o qualcosa di simile poi degenerata.
Prima di prefigurare ulteriori scenari è però indispensabile attendere l’esecuzione e gli esiti degli ultimi esami da parte degli esperti del Ris. Dopodiché la vicenda sarà archiviata con l’etichetta di una terribile fatalità, oppure sarà completamente riaperta verso direzioni ancora più dolorose.

b.melazzini

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