Sequestrato il superviagra cinese Nei guai due aziende di Saronno

SARONNO – I carabinieri del nucleo antisofisticazione di Trento hanno individuato sul mercato un integratore alimentare di provenienza cinese e già ribattezzato “superviagra” che prometteva di migliorare le prestazioni sessuali ma pare contenesse sostanze potenzialmente pericolose non indicate nell’etichetta.
Sono stati quindi denunciati i legali rappresentanti delle due aziende del Saronnese che importavano il prodotto e, in collaborazione con i Nas di tutta Italia, ne sono state rintracciate e ritirate dal mercato quasi 50 mila capsule, per un valore di circa 570 mila euro.

/>L’ indagine ha avuto origine da una segnalazione di un cittadino circa la presenza in commercio, soprattutto online, ma anche in erboristerie e
parafarmacie, di questa sorta di “superviagra” con effetti superiori ai farmaci normalmente prescritti per le patologie sessuali.
Le successiva analisi dei carabinieri della sanità hanno permesso di accertare la presenza nel prodotto di «elevatissime concentrazioni di diversi principi attivi di sintesi, peraltro contraffatti, del farmaco ‘Sildenafil’, medicinale da tempo utilizzato per la cura delle disfunzioni erettili, che necessita però di prescrizione medica, in quanto potenzialmente pericoloso per chi lo assume».
Il componente, con gravi effetti collaterali specialmente per soggetti a rischio (cardiopatici, ipotesi, persone con problemi epatici o renali), non era peraltro citato nell’etichettatura del prodotto, definito come un integratore di origine naturale.
L’indagine, coordinata prima dalla Procura della Repubblica di Trento e successivamente diretta da quella di Busto Arsizio ha consentito di porre sotto sequestro quasi 50 mila capsule del falso integratore. Ai due legali responsabili delle aziende coinvolte sono stati contestati i reati di importazione illegale di farmaci, distribuzione di sostanze alimentari nocive e frode nell’esercizio del commercio.

s.bartolini

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