Bruno Tognolini è uno che fa viaggiare la poesia. Non una poesia alta, incomprensibile, elitaria, ma fatta di situazioni quotidiane, di rime facili, di giochi di parole e di ritmi che scivolano sulla lingua e smuovono, divertono, commuovono grandi e piccoli. «Sono un poeta per bambini e per vecchi» dice lui. Stasera (20,30, ingresso libero, consigliata la prenotazione, tel. 035/4286896) porta i suoi versi fino al Vecchio Tagliere di Nese.
Un’osteria è un posto interessante per una serata così, porta ai versi una dimensione forse un po’ dimenticata di convivialità. Organizza Rosa Agrestis, associazione culturale che al Vecchio Tagliere conclude così un’insolita rassegna «Succede qualcosa», una serie di occasioni per incontrarsi, ascoltare, parlare e stupirsi, perché no, di fronte a quello che avviene in scena. Domani, poi, Tognolini (nella foto una sua filastrocca con un disegno di Antonella Abbatiello, che si trova sul muro di un ambulatorio di ostetricia a Carpi) incontrerà gli allievi della scuola primaria di Torre Boldone (un incontro curato da Adriana Dossi e dall’Istituto comprensivo).
«Forse da lontane stirpi trobadoriche – racconta Tognolini – forse da altre pastorali e transumanti, mi è discesa una fatale tendenza alla vita da scrittore ramingo. Il nomadismo degli incontri coi lettori, bambini e adulti, dal Trentino alla Sicilia, è oramai buona metà del mio lavoro. Non ne sono stanco: finché la schiena e lo spirito reggono, viaggerò. Poi mi fermerò magari a raccontare ciò ho visto». Bruno Tognolini di strada ne ha fatta parecchia con i suoi libri,
come quel «Rime di rabbia» (Salani) che ha vinto il premio Andersen e da cui vengono i testi che reciterà questa sera, ma anche con la televisione (o meglio Melevisione, con cui collabora da tredici anni), con il teatro, con Internet, con i saggi, con il cinema, perfino, anche se di rado e marginalmente. Non è solo uno scrittore, ma un uomo di teatro e di spettacolo, al centro di mille iniziative e laboratori con e per i bambini. Per Tognolini cambiare mezzo (e supporto) di frequente è una cosa naturale: «Il fatto che mi sia accaduto in questi ultimi anni di pubblicare poesie su magliette di festival, muri di reparti pediatrici, quotidiani nazionali, merendine Coop etc. è per me solo una felice estensione dei libri, un’espansione di respiro della poesia fuori di essi». Il filo conduttore della serata al Vecchio Tagliere è «Lasciami il Cuore Pulito e Asciutto». Bruno Tognolini, che nel 2007 ha vinto il premio Andersen come miglior scrittore, chiacchiera e racconta eventi e aneddoti sulla nascita delle «Rime di Rabbia» mentre quelle stesse rime si animano e si agitano formando figure, arie e ritornelli ambulanti e urlanti. Quasi come un «acchiapparabbia» l’autore mitiga «le parole furiose e i malauguri esagerati e sfrontati» delle sue composizioni e le bilancia con altre rime di pace, di affetto, di armonia e di concordia attinte dalle Filastrocche della Melevisione. La serata è a cura di Adriana Dossi e Daniela Seregni con la collaborazione registica di Lello Cassinotti.
fa.tinaglia
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