TRADATE «Ti lascio perché ti amo troppo». Chi non se lo è sentito dire almeno una volta nella vita? Nelle scorse settimane anche la Lega e il Pdl di Tradate si sono detti addio, ma c’è chi è pronto a giurare che la separazione non sia altro che una breve pausa di riflessione. Ne parla Vito Pipolo, attuale vicesindaco di Tradate e candidato sindaco per il Pdl: «La Lega Nord ha deciso di non fare accordi con nessuno.
Una decisione che è emersa a tutti i livelli. Dopo 10 anni di governo condiviso un po’ ci dispiace, ma non disperiamo. Oggi la mia candidatura da parte del Pdl va nella direzione della continuità e guardiamo con fiducia alle prossime elezioni».
La sua è una candidatura a sindaco o vicesindaco?
Assolutamente a sindaco. Una candidatura pragmatica, con i piedi per terra, forte dei risultati ottenuti in dieci anni di buon governo».
Quale è il suo progetto per la città?
«Tutto va ricondotto al momento economico che stiamo attraversando. Bisogna essere onesti: ho in mente pochi punti chiari e soprattutto fattibili. Al primo posto il mantenimento e l’ottimizzazione dei servizi esistenti. Al secondo posto il mantenimento dell’attuale trend di bilancio di spesa corrente, aumentando la percentuale di investimenti per il sociale attraverso l’ottimizzazione dei costi. In ultima battuta la questione Pgt, che dovrà saper armonizzare tre elementi: ambiente, recupero dei centri storici e salvaguardia delle attività produttive».
E la questione Seprio?
«Va affrontata, indubbiamente. La Seprio va riorganizzata, ma oggi le amministrazioni comunali che hanno una patrimoniale di quel tipo non possono più farne a meno in virtù del patto di stabilità, che ci impedirebbe di coprire i servizi che copriamo grazie alla Seprio».
Altro tema caldo è il centro commerciale della Fornace. Voluto contro ogni parere contrario, mostra i suoi limiti.
«Se non vogliamo continuare ad avere un centro commerciale che funziona al 50% delle sue potenzialità bisogna intervenire. Non possiamo che imboccare la strada della conferenza regionale dei servizi, altre soluzioni sarebbero pasticciate e non porterebbero a niente».
Il candidato del Pdl verrà sostenuto da altre liste?
«Stiamo ancora facendo incontri con diversi interlocutori, non escludiamo nessuno, tutti sono coinvolti. È probabile che verremo appoggiati da una lista di indipendenti, ma stiamo valutando anche qualche simbolo da affiancare a quello del Pdl».
E se alla fine la Lega, anche in virtù di quello che accade su altre piazze, dovesse decidere di fare un passo indietro e di stringere un’alleanza?
«In quel caso parleremmo volentieri con la Lega, chiarendo subito che nell’eventualità ci sederemmo al tavolo soci al 50%».
b.melazzini
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