Il Cairo, 23 nov. (TMNews) – Migliaia di egiziani si sono riuniti a piazza Tahrir al Cairo, anche questa mattina, per chiedere al Consiglio supremo delle forze armate di abbandonare immediatamente il potere. L’esercito si è impegnato a far rispettare il calendario delle legislative ed ha annunciato elezioni presidenziali entro giugno 2012, ma questo non sembra rassicurare gli attivisti di opposizione. “E’ ormai chiaro che colui che scriveva i discorsi di Mubarak è la stessa persona che adesso scrive quelli del generale” Tantawi, ha ironizzato in un comunicato il Movimento dei giovani del 6 aprile.
Dopo quattro giorni di proteste e scontri, e almeno trenta vittime, la situazione nella capitale egiziana resta tesa. “Tantawi è una copia di Mubarak. Anzi, è Mubarak in tenuta militare”, ha detto un manifestante, Ahmed Mamdouh. E’ per questo che l’opposizione egiziana è fortemente convinta ad andare avanti con la sua protesta. “Una seconda rivoluzione”, titola oggi il quotidiano governativo Al Akhbar, che però avverte: “più il periodo di transizione si prolunga e più la crisi di fiducia si approfondisce tra le due parti”.
“Il Consiglio (militare, ndr) è insieme il problema e la soluzione”, sostiene invece il quotidiano indipendente Al Masri al Yom. Ma “l’esercito non desidera il potere e pone gli interessi del popolo al di sopra di ogni altra considerazione: è anzi pronto a trasferire immediatamente le proprie responsabilità attraverso un referendum, se il popolo lo vuole”, ha spiegato ieri il generale Tantawi in un discorso trasmesso dalla televisione di Stato nel quale ha anche annunciato formalmente le dimissioni del governo del premier Essam Sharaf e confermato che le elezioni politiche si terranno il 28 novembre come previsto e quelle presidenziali entro la fine del prossimo giugno.
(con fonte afp)
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